Presentazione “Piano nazionale per l’educazione al rispetto”, presente anche Telefono Azzurro

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comunicato Telefono Azzurro – C’era anche Telefono Azzurro alla presentazione odierna da parte del MIUR del “Piano nazionale per l’educazione al rispetto”. Un percorso comune quello del Ministero con l’associazione trentennale, la cui esperienza sul tema dei diritti dell’infanzia ha portato al recente rinnovo del Protocollo di Intesa fra le due parti, per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo. Infatti per i prossimi tre anni Telefono Azzurro si impegnerà in interventi di sensibilizzazione per far acquisire agli alunni la consapevolezza delle problematiche connesse al disagio e favorire lo sviluppo di comportamenti prosociali, promuovendo un insieme di azioni educative e formative volte ad assicurare la promozione e lo sviluppo delle competenze trasversali, sociali e civiche, che rientrano nel più ampio concetto di educazione alla cittadinanza attiva e globale.

“Il contesto intorno al mondo dell’infanzia è cambiato completamente negli ultimi 30 anni e dunque richiede un approccio differente. In questo senso la sinergia con il MIUR rappresenta un binario sinergico prezioso – dichiara Ernesto Caffo, Fondatore Presidente di Telefono Azzurro e docente di Neuropsichiatria Infantile al’Univeristà di Modena e Reggio Emilia – Per salvaguardare l’incolumità dei più piccoli è necessaria una condivisione di obiettivi e principi di azione, si tratta di un atto di responsabilità della società civile e delle istituzioni. Telefono Azzurro grazie all’attività di sensibilizzazione nelle scuole, di ascolto alle linee dell’Associazione e di tutela nelle azioni congiunte con le istituzioni c’è, proseguendo la sua azione in maniera sempre più strutturata e decisa.

Proprio nei giorni scorsi l’Associazione ha contribuito al lancio della “Dichiarazione di Roma”, nel corso del ‘Child Dignity in the Digital World’: il primo congresso globale del suo genere che ha riunito stakeholder e leader internazionali per discutere su temi relativi ad abusi e sfruttamento dei bambini in rete. Nel documento sono stati sottolineati tutti i punti chiave su cui intervenire, come: la promozione della ricerca nella sanità pubblica e l’incremento di risorse per i professionisti in ambito sanitario e psichiatrico così da identificare al meglio gli indicatori di abuso e sfruttamento sessuale al fine di migliorare le modalità di segnalazione e di cura, oltre a garantire un incremento dei servizi di cura per i bambini vittime di violenze e abusi.

In termini di bullismo e cyberbullismo Telefono Azzurro in questo senso ha anche recentemente avviato un bando di Servizio Civile “Dico no al bullismo”, per la selezione di 36 volontari da impiegare in progetti di Servizio Civile Nazionale in Italia e all’estero (http://www.azzurro.it/it/content/servizio-civile-bando-residui-2017-con-telefono-azzurro-%E2%80%93-36-posizioni)

Nel corso dell’evento odierno sono state presentate dal MIUR anche le linee guida Nazionali e le linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cybullismo nelle scuole previste dalla legge, di recente approvata in Parlamento.

Come ha riportato Telefono Azzurro la rete è un luogo di socializzazione e di espressione e di condivisione in cui sono frequenti fenomeni come cyberbullismo, hate speech, adescamento, sexting, pornografia e uso improprio del denaro. Un flash sulla contemporanea realtà sociale davvero preoccupante alla luce della costante crescita di utenti under 13, le cui giornate sono caratterizzate da una frequente presenza fra le pagine e le chat dei principali social network. Il 73% di essi usa abitualmente Whatsapp, il 44% Facebook, seguito da Instagram (35%), Snapchat (13%) e Twitter, il 10,8%.

Ben Il 48% di essi infatti ha paura di incontrare su internet persone che non sono chi dicono di essere; Il 41% teme di essere contattato da estranei che chiedono numero di telefono e indirizzo o in generale informazioni personali; il 41% teme di ricevere richieste sessuali da adulti o di essere molestati nelle app di gioco (36%).
Il web in generale non viene percepito come un posto sicuro, ma terreno fertile di hate speech e contenuti offensivi, soprattutto che riguardavano l’orientamento sessuale (23%)

Fra bambini e adolescenti prevale una sottovalutazione dei rischi a lungo termine Il 12% pensa che il sexting non abbia conseguenze negative. In pochi conoscono l’impatto fortemente nocivo della pornografia sui più giovani, dal punto di vista neurale, cognitivo, sociale ed affettivo. Secondo il 17% i coetanei fanno “molto” uso di pornografia. Il 10% ammette di aver visitato con continuità siti pornografici, compresi i 12enni.

Un ulteriore uso ad alto contenuto di rischio del web riguarda poi il dato degli acquisti online. Infatti il 44% di essi lo fa regolarmente, il 23% a insaputa dei genitori (il 25% sono 12-13enni). Il ruolo della famiglia è cruciale: molti genitori non conoscono i possibili i comportamenti dei figli online e i relativi rischi: il 67% non sa cosa sia il sexting e l’81% non conosce il fenomeno del sextortion”

Questi alcuni delle principali preoccupanti evidenze di un’indagine condotta su un campione di 609 ragazzi tra i 12 e 18 anni e 613 genitori – e inserite nell’ebook “Il Nostro Post(o) nella rete http://doitbetter.azzurro.it/ebook-il-nostro-posto-nella-rete), una guida operativa realizzata per far conoscere e orientare gli utenti, nella gestione di alcune problematiche connesse all’utilizzo delle tecnologie digitali da parte dei più giovani.

SOS Il Telefono Azzurro Onlus presente h24, 365 giorni l’anno, alle linee 1.96.96, 114 Servizio Emergenza Infanzia, nella chat di azzurro.it e direttamente nelle scuole nazionali, da sempre mette le proprie competenze al servizio di questo dialogo, ponendosi come punto di raccordo tra i diversi player.

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