Polemica sui 100 e lode “facili” in Calabria. Il quadro di una nazione

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dp – Ho l’impressione che l’Italia, ogni giorno che passi, sia un paese che, toccato il fondo, abbia iniziato a raschiare. Come dire che al fondo non c’è fine. Parliamo della polemica che ha investito, in particolare, il Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Reggio Calabria, un liceo d’eccellenza, che quest’anno ha licenziato 20 alunni con 100 e lode.

dp – Ho l’impressione che l’Italia, ogni giorno che passi, sia un paese che, toccato il fondo, abbia iniziato a raschiare. Come dire che al fondo non c’è fine. Parliamo della polemica che ha investito, in particolare, il Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Reggio Calabria, un liceo d’eccellenza, che quest’anno ha licenziato 20 alunni con 100 e lode.

Lo spunto è stato l’annuale articolo del Corriere della Sera sull’argomento, che ha aperto un vespaio di polemiche scatenarsi contro il Liceo, diventato emblema di una presunta sopravvalutazione degli studenti del Sud nei confronti di quelli del Nord. Una polemica che si è protratta fino alla richiesta, al Liceo Vinci, da parte dell’assessore provinciale all’istruzione di Vicenza, Morena Martini,  dei verbali dei consigli di classe dei 20 studenti “maturati” con il massimo dei voti al fine di verificarne la regolarità.

Alla richiesta è seguita una lunga lettera del Presidente del Comitato Genitori Scuole (Coges), Giuseppe Naim, nonchè membro del Consiglio d’Istituto del Liceo Vinci. Nella lettera il Naim afferma che "gli “strali” dell’assessore vicentino hanno però sbagliato bersaglio, in quanto […], i venti 100 e lode del Vinci rappresentano la punta di diamante di circa 400 maturati nell’anno, (una percentuale quindi del 5%, che riteniamo sia accettabile), di una scuola da sempre ai vertici dell’eccellenza nella regione, che non nascono per gentile e indulgente concessione, ma traggono origine da una tradizione che parte dagli anni 60 e 70 e si mantiene nel tempo, con un notevole contributo fornito dagli ex allievi alle classi dirigenti nazionali e internazionali, che spaziano dal Fondo Monetario Internazionale, a professionisti di fama mondiale, certificata inoltre dai riconoscimenti internazionali ottenuti costantemente dai ragazzi del Vinci."

Basteranno queste affermazioni a smorzare gli animi? Non crediamo proprio, perchè il problema che sta dietro la polemica è strutturale e investe un sistema Nord sempre più alla frutta che ha scelto, per sopravvivere ancora qualche annetto, la via del puntallamento dei propri confini, senza rinunciare ad un Sud da mungere, ma che funga da gregario mal sopportato.

Immaginate adesso un calabrese, costretto ad emigrare a Nord per lavoro, che si presenta ad un colloquio con i suoi begli attestati conseguiti nella sua cara terra. Cosa penserà il potenziale datore di lavoro quando, tutto soddisfatto, il giovane diplomato o laureato si vanterà dei voti conseguiti?

Immaginate, adesso, un giovane studente calabrese che sa che qualsiasi sforzo sarà da lui profuso nello studio, il suo voto sarà ritenuto declassato, perchè conseguito al Sud. Cosa pensate avrà come risvolto sociale un tale clima?

C’è da rivedere, effetto crisi, la divisione culturale del lavoro, all’interno di una convivenza che ormai, a dispetto dei proclami del Nord, va più stretta ai popoli del Sud..

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