Piano annuale inclusività, progetto per accogliere e includere gli studenti non italiani. Scarica modelli ed esempi

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Il “Protocollo per l’accoglienza e l’inclusione degli alunni non italiani” tiene conto dei bisogni linguistici degli alunni non italiani.

La presenza degli alunni non italiani nelle scuole è ormai un dato strutturale, col quale è necessario confrontarsi, e non più occasionale e ha raggiunto una percentuale considerevole e stabile in tutta la popolazione scolastica. Va inoltre considerato che molti degli alunni di famiglia non italofona sono nati in Italia e buona parte di essi vive il disagio degli “stranieri di seconda generazione”, in bilico fra la cultura familiare e quella della comunità autoctona in cui sono inseriti. Alla scuola viene richiesto un passaggio da una “gestione” dell’alunno non italiano come “problema” ad una gestione pedagogica delle differenze non come elemento residuale/aggiuntivo ma come elemento “educativo”.

Accoglienza, inclusione

Il punto centrale delle azioni della scuola è il diritto dell’alunno e della sua famiglia a trovare spazi di accoglienza, ascolto, comunicazione, facilitazione e/o piena espressione delle proprie potenzialità nel processo di inserimento scolastico e nel territorio di appartenenza. Il questo viaggio alla scoperta dell’importanza del protocollo di accoglienza per i non italiani, studenti nelle scuole italiane, cci faremo accompagnare, come facciamo spesso, da un istituto che in questo campo lo possiamo considerare un’ottima prassi da presentare agli altri.

La scuola – come specifica giustamente il documento approvato dall’ Istituto Comprensivo di Martinengo di Martinengo (Bg), diretto dalla Dirigente Scolastico la Prof.ssa Maria Carfagno – deve attivare percorsi inclusivi che tengano conto della vasta gamma di diversità sempre più presenti nei suoi contesti, intese sia come specificità nell’apprendimento, sia come differenze a livello culturale, linguistico, socio-economico e relazionale. L’accoglienza e l’inclusione degli alunni non italiani mettono in campo aspetti di comunicazione tra culture. È pertanto necessario predisporre spazi e momenti destinati allo sviluppo di una cultura inclusiva, connotata dal dialogo, dal rispetto, dall’attribuire valore ad ogni persona, dal trovare modi e occasioni per favorire la partecipazione e l’apprendimento di tutti. La classe, con tutto ciò che essa comporta a livello educativo e metodologico-didattico, è pertanto il luogo ed il gruppo privilegiato dell’accoglienza e dell’inclusione.

Società complessa / multiculturale ed educazione interculturale

La presenza sullo stesso territorio di una pluralità di culture, di esperienze, di modi di intendere e interpretare la vita e la realtà rende la società complessa e multiculturale. Essa pone istanze educative che riconoscono, valorizzano e includono le differenze entro un progetto di società conviviale e democratica. Si tratta di un progetto che considera come valore ogni persona che costruisce e realizza la propria identità nella relazione con gli altri. “L’accentuarsi delle situazioni di natura multiculturale e plurietnica, di fronte alle quali si verificano talvolta atteggiamenti di intolleranza può tradursi in occasione di arricchimento e di maturazione in vista di una convivenza basata sulla cooperazione, lo scambio e l’accettazione produttiva delle diversità come valori ed opportunità di crescita democratica”.

Accoglienza, inclusione società complessa / multiculturale ed educazione interculturale

La presenza sullo stesso territorio di una pluralità di culture, di esperienze, di modi di intendere e interpretare la vita e la realtà rende la società complessa e multiculturale. Essa – continua il documento approvato dall’Istituto Comprensivo di Martinengo di Martinengo (Bg), diretto dalla Dirigente Scolastico la Prof.ssa Maria Carfagno – pone istanze educative che riconoscono, valorizzano e includono le differenze entro un progetto di società conviviale e democratica. Si tratta di un progetto che considera come valore ogni persona che costruisce e realizza la propria identità nella relazione con gli altri. “L’accentuarsi delle situazioni di natura multiculturale e plurietnica, di fronte alle quali si verificano talvolta atteggiamenti di intolleranza può tradursi in occasione di arricchimento e di maturazione in vista di una convivenza basata sulla cooperazione, lo scambio e l’accettazione produttiva delle diversità come valori ed opportunità di crescita democratica.”

Riferimenti normativi

D.p.r. n. 394 del 31.08.1999 art. 45 – Iscrizione scolastica

I minori stranieri presenti sul territorio hanno diritto all’istruzione indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani. I minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il C.d.D. deliberi l’iscrizione ad una classe diversa (immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica), tenendo conto del corso di studi seguito dall’alunno nel Paese di provenienza e del suo livello di competenze e di abilità scolastiche. Il C.d.D formula proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi (evitando la costituzione di classi in cui sia predominante la presenza di alunni stranieri). Il C.d.D. definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento: allo scopo possono essere adottati interventi individualizzati o per gruppi di alunni, utilizzando le risorse professionali della scuola. Possono essere attivati progetti specifici anche nell’ambito delle attività aggiuntive di insegnamento per l’arricchimento del P.O.F. Il C.d.D. formula proposte in ordine ai criteri e alle modalità per la comunicazione tra la scuola e le famiglie degli alunni stranieri.

C.M. n. 301 del 08.09.1989 – Inserimento degli stranieri nella scuola dell’obbligo: promozione e coordinamento delle iniziative per l’esercizio del diritto allo studio

La programmazione didattica è fattrice determinante nelle attività di insegnamento. Ove nella classe siano presenti alunni appartenenti a diversa etnia, la programmazione didattica generale sarà integrata con progetti specifici che disegnino percorsi individuali di apprendimento, definiti sulla base delle condizioni di partenza e degli obiettivi che si ritiene possano essere conseguiti da ciascuno di quegli alunni.

Notevole importanza didattica assume il clima relazionale da attivare nelle classi e nella scuola.

La vigente normativa, particolarmente con la Legge 270/82 e con la Legge 517/77, consente la disponibilità di docenti per operare con alunni che presentino specifiche difficoltà d’apprendimento, quando attività educativo-didattiche in tal senso siano specificatamente previste nella programmazione didattica.

C.M. n. 205 del 26.07.90 – La scuola dell’obbligo e gli alunni stranieri. L’educazione interculturale

L. n. 40 del 06.03.1998 ART. 36 – Istruzione degli stranieri. Educazione interculturale

I minori stranieri presenti sul territorio sono soggetti all’obbligo scolastico.

La comunità scolastica accoglie le differenze linguistiche e culturali come valore da porre a fondamento del rispetto reciproco, dello scambio tra culture e della tolleranza; a tal fine promuove e favorisce iniziative volte all’accoglienza, alla tutela della cultura e della lingua d’origine e alla realizzazione di attività interculturali comuni.

Iniziative ed attività sono realizzate sulla base di una rilevazione dei bisogni locali e di una programmazione territoriale integrata, anche in convenzione con le associazioni degli stranieri e con le organizzazioni di volontariato.

La via italiana perla scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri – ottobre 2007

Direttiva BES 27/12/12

C.M. n.8- 06/03/2013 Linee guida per l’accoglienza e l’inserimento degli alunni stranieri – febbraio 2014

Cosa contiene il “Protocollo di Accoglienza alunni stranieri”

Il documento approvato dall’ Istituto Comprensivo di Martinengo di Martinengo (Bg), diretto dalla Dirigente Scolastico la Prof.ssa Maria Carfagno, non trascura di elencare, con grande dovizia di particolari, ciascuna delle competenze della scuola e di ciascuno dei suoi collaboratori. Eccole sinteticamente.

Che cosa fa la scuola

La segreteria

Cura l’iscrizione dell’alunno non italiano.

Raccoglie le ncessarie certificazioni.

La commissione

Decidelaclassed’inserimentodell’alunno(secondospecificicriterid’inserimento).

La scuola attraverso i referenti alfabetizzazione/ intercultura

  • INCONTRA E ACCOGLIE i genitori dell’alunno neoiscritto: conosce il passato scolastico e non dell’alunno, esplicita e condivide con essi il progetto scolastico previsto.
  • Prende CONTATTI CON GLI INSEGNANTI, fornisce le notizie relative alla scolarità pregressa dell’alunno, predispone con essi il percorso di 1^ Alfabetizzazione e di inserimento nella classe.
  • Fornisce agli insegnanti PROVE D’INGRESSO per stabilire il livello di competenza scolastica e linguistica dell’alunno neoiscritto (neoarrivato e non).
  • Predispone, se necessario e se disponibile, l’intervento del MEDIATORECULTURALE.
  • Segue l’andamento del percorso didattico degli alunni (nuovi inserimenti e inserimenti già in atto) attraverso monitoraggi e colloqui periodici con gli insegnanti
  • Fornisce indicazioni e/o organizza MATERIALE DIDATTICO per l’Alfabetizzazione ad uso degli insegnanti.

La funzione strumentale

  • Coordina la Commissione Alfa/Intercultura: 3/4 incontri l’anno.
  • Mantiene aggiornato il monitoraggio-alunni d’Istituto, compila censimenti e tabelle richieste da U.S.P. e MIUR.
  • Cura i PASSAGGI DI ORDINE DI SCUOLA: Sc. dell’INF/ PRI – PRI/ SS1° – SS1°/ SS2° attraverso apposite griglie.
  • Elabora PROGETTAZIONI finalizzate ai percorsi educativo- didattici degli alunni (Flusso Migratorio e altri).
  • Coordina PROGETTI DEL TERRITORIO all’interno della Scuola con incontri di progettazione/verifica con i responsabili dei singoli Progetti.
  • Partecipa agli incontri di verifica Scuola/Rappresentanti delle Agenzie Territoriali.
  • Tiene rapporti con le Agenzie di Territorio con incontri periodici ai Tavoli Territoriali, “Tavolo extra-scuola” e collabora con essi alla stesura di progetti e/o alla realizzazione di iniziative.
  • Informa in merito a percorsi di FORMAZIONE PER INSEGNANTI.

Gli insegnanti di classe

  • Accolgono l’alunno neoarrivato (creando nella classe il clima relazionale e “didattico” adatto ad inserire il nuovo arrivato), definiscono i bisogni dell’alunno e della classe d’inserimento. Incontrano i genitori; esplicitano e condividono con essi il progetto scolastico previsto per l’alunno.
  • Stabiliscono una programmazione personalizzata (PDP) – attivando un corso di 1a Alfabetizzazione con l’utilizzo di ore a disposizione nel plesso (a completamento cattedra, di insegnanti volontari) o le ore aggiuntive – mettendo l’alunno in condizione di lavorare con la classe, apportando le dovute semplificazioni e/o facilitazioni nelle proposte didattiche – attivando corsi di sviluppo linguistico.
  • Aggiornano il FASCICOLO PERSONALE dell’alunno/a.
  • Predispongono PERCORSI INTERCULTURALI all’interno del gruppo-classe per favorire le relazioni tra pari

La scuola (il collegio dei docenti, il consiglio di classe, di interclasse)

Si confronta e condivide le finalità e le linee metodologiche inclusive (comprese quelle per alunni con bisogni linguistico/culturali) d’Istituto, finalizzate:

– all’accoglienza, all’integrazione e all’inclusione degli alunni

– alla gestione della classe complessa – alla predisposizione di percorsi interculturali per tutti gli alunni delle classi

– alla predisposizione di corsi di formazione per insegnanti.

Condivide e promuove attività interculturali e cooperative in orario scolastico.

Condivide e promuove attività pomeridiane (in collaborazione con le agenzie del territorio) finalizzate a:

– offrire un aiuto nell’esecuzione dei compiti (“Spazio compiti” presso l’oratorio: per alunni di Sc. Primaria Martinengo e Ghisalba, Progetto “Agorà” per alunni di Sc. Secondaria Martinengo);

Gestisce il corso di Prima Alfabetizzazione o di Sviluppo Linguistico per alunni stranieri.

Mantiene contatti con gli insegnanti di fascia per il raccordo delle attività.

Il Protocollo di Accoglienza e gli strumenti

Il documento dell’Istituto Comprensivo di Martinengo di Martinengo (Bg), diretto dalla Dirigente Scolastico la Prof.ssa Maria Carfagno, si sofferma, inoltre, su tutti gli strumenti che dovrebbero e che di fatto fanno parte di un processo virtuoso di accoglienza.

Il Piano Didattico Personalizzato

In via del tutto eccezionale e transitoria, il consiglio di classe/team docenti adotta un adattamento del curricolo, i cui obiettivi prioritari saranno l’acquisizione di una buona competenza nell’Italiano scritto e parlato, sia in forme ricettive che produttive, prima per la comunicazione interpersonale e per l’integrazione scolastica, poi per lo studio delle discipline, da realizzare attraverso laboratori di Italiano, a seconda della situazione iniziale rilevata. La progettazione personalizzata avviene nell’ambito del curricolo d’Istituto con obiettivi di apprendimento ridotti o semplificati, in base alle capacità dell’alunno ed in risposta ai suoi bisogni formativi. Si tratta di uno strumento di lavoro in itinere che documenta alle famiglie le strategie di intervento e di valutazione personalizzate programmate.

Educazione interculturale, Cittadinanza e Costituzione

L’educazione interculturale costituisce lo sfondo da cui prende avvio la specificità di percorsi formativi rivolti ad alunni stranieri, nel contesto di attività che devono connotare l’azione educativa nei confronti di tutti. La scuola infatti è un luogo centrale per la costruzione e condivisione di regole comuni, in quanto può agire attivando una pratica di vita quotidiana che si richiami al rispetto delle forme democratiche di convivenza e, soprattutto, può trasmettere le conoscenze storiche, sociali, giuridiche ed economiche che sono saperi indispensabili nella formazione della cittadinanza societaria. L’educazione interculturale – ben si sottolinea nel documento predisposto dall’Istituto diretto dalla la Prof.ssa Maria Carfagno – rifiuta sia la logica dell’assimilazione, sia la costruzione ed il rafforzamento di comunità etniche chiuse ed è orientata a favorire il confronto, il dialogo, il reciproco arricchimento entro la convivenza delle differenze. I docenti attraverso l’educazione interculturale elaboreranno strategie contro il razzismo, l’antisemitismo, l’islamofobia, l’antiziganismo, per favorire l’incontro e il dialogo tra persone di culture diverse. L’educazione interculturale come “educazione alla diversità” deve tendere a svilupparsi su due dimensioni complementari:

1. ampliare il campo cognitivo con l’obiettivo di mostrare la varietà di punti di vista

2. agire sul piano affettivo e relazionale attraverso il lavoro per scopi comuni e la cooperazione.

I docenti, inoltre, assumono l’impegno di sviluppare i valori e i contenuti della cittadinanza e della Costituzione italiana, della cittadinanza europea e delle norme internazionali sui diritti umani e dell’infanzia, per l’acquisizione di valori, conoscenze e competenze necessari per la convivenza democratica e per l’inserimento attivo nel mondo del lavoro.

L’insegnamento dell’Italiano come lingua seconda

Il percorso didattico dell’italiano L2 rappresenta un campo di intervento didattico specifico quanto a tempi, metodi, bisogni e modalità di valutazione. Si passa dall’apprendimento dell’italiano L2 per la comunicazione di base all’apprendimento dell’italiano come lingua veicolare di studio per apprendere i contenuti disciplinari. Per il primo percorso sono necessari, in genere, alcuni mesi; per il secondo percorso il cammino è lungo e deve coinvolgere tutti i docenti della classe. Ogni docente deve assumere il ruolo di “facilitatore di apprendimento” per il proprio ambito disciplinare; i pari italofoni invece rappresentano la vera “autorità” linguistica e il modello d’uso al quale riferirsi.

Attività per gli alunni neo-arrivati: per rispondere ai bisogni linguistici degli alunni stranieri non italofoni è necessario, nella prima fase, prevedere un modulo intensivo iniziale di italiano L2, grazie alla collaborazione con gli enti locali e con progetti mirati. Un intervento efficace dovrebbe prevedere circa 8-10 ore settimanali dedicate all’italiano L2. Gli obiettivi di questa prima fase sono la capacità di ascolto e produzione orale, l’acquisizione delle strutture linguistiche di base e la capacità tecnica di letto/scrittura. Per la definizione dei livelli, degli obiettivi e della programmazione, è importante fare riferimento al Quadro comune europeo di riferimento per le lingue.

Le fasi del Protocollo di Accoglienza

Gli alunni inseriti nella scuola attraversano grosso modo tre diverse fasi:

A) La fase iniziale dell’apprendimento dell’italiano L2 per comunicare;

B) La fase “ponte” di accesso all’italiano dello studio; l’allievo non italofono impara l’italiano per studiare ma impara l’italiano anche studiando.

C) La fase degli apprendimenti comuni, occasione perché ogni alunno, italiano e straniero, familiarizzi con l’apprendimento della nostra lingua come opportunità di confronto tra culture.

La valutazione

I minori con cittadinanza non italiana presenti sul territorio nazionale sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani ribadisce il documento approvato dall’ Istituto Comprensivo di Martinengo di Martinengo (Bg), diretto dalla Dirigente Scolastico la Prof.ssa Maria Carfagno. Hanno diritto ad una valutazione, periodica e finale, trasparente e tempestiva, sulla base di criteri stabiliti dai vari Collegi dei Docenti. Inoltre, la valutazione tiene conto della storia scolastica precedente, degli esiti raggiunti rispetto al livello di partenza, delle abilità e competenze essenziali raggiunte 41 Il Collegio Docenti adotta questi criteri per la valutazione degli alunni stranieri di recente immigrazione: prevedere tempi più lunghi per il raggiungimento degli obiettivi; valutare il progresso rispetto al livello di partenza; valorizzare il raggiungimento degli obiettivi non cognitivi; tenere conto che l’alunno straniero è sottoposto a una doppia valutazione: quella relativa al suo percorso di italiano seconda lingua, quella relativa alle diverse aree disciplinari e ai contenuti del curricolo comune; predisporre strumenti per la valutazione formativa e sommativa adeguati. Criteri per la valutazione durante l’Esame conclusivo del primo ciclo di istruzione: le prove per gli studenti stranieri non possono essere formalmente differenziate; tali alunni devono essere adeguatamente presentati nelle relazioni triennali, esplicitando i percorsi personalizzati ed i traguardi raggiunti, è consentita la presenza di docenti o di mediatori, nel caso di notevoli difficoltà comunicative, per facilitare la comprensione, il colloquio orale può essere incentrato sulla valorizzazione di contenuti relativi alla cultura e alla lingua del Paese di origine.

Gli allegati per una scuola davvero di tutti

L’Istituto Comprensivo di Martinengo di Martinengo (Bg), diretto dalla Dirigente Scolastico la Prof.ssa Maria Carfagno che di sicuro è da considerare come ottima pratica nel campo dell’inclusione (come in molti altri) ha predisposto una serie di documenti che la dicono lunga sull’inadeguatezza di altre, forse molte, realtà scolastiche. Qui non c’è solo l’adeguamento alla norma, qui c’è la scuola di tutti.

Tra gli importanti allegati:

Il Protocollo Accoglienza Alunni NAI (Neo Arrivati in Italia) – sintetico e assolutamente comprensibile all’utenza;

  • La lettera di benvenuto ai genitori di alunni neoiscritti presso nell’Istituto;
  • La lettera di benvenuto ai genitori di alunni neoiscritti presso nell’Istituto (in inglese);
  • La lettera di benvenuto ai genitori di alunni neoiscritti presso nell’Istituto (in francese);
  • Strategie per la semplificazione dei testi;
  • Pano Didattico Personalizzato per alunni con lingua madre diversa dall’italiano.

PDP-NAI_versione-editabile

PROTOCOLLO-ACCOGLIENZA-NAI

allegato A-Progetto-Intercultura-Martinengo

allegato C-Lettera-di-benvenuto-alunni-NAI

allegato C1-LETTERA-ACCOGLIENZA-NAI-inglese

allegato C2-LETTERA-ACCOGLIENZA-NAI-francese

allegato D-STRATEGIE-PER-LA-SEMPLIFICAZIONE-DEL-TESTO

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