Petraglia (SEL): “La valutazione scolastica è un tema delicato che non si affronta in modo parziale”
"Nessuna ‘guerra di religione’, ma i risultati ottenuti nei test Invalsi non possono misurare gli esiti educativi complessivi di quelle scuole che riescono, spesso con risorse scarsissime, a motivare alla frequenza anche gli alunni più svantaggiati". Così la senatrice Alessia Petraglia, capogruppo di Sinistra, Ecologia e libertà in commissione Istruzione, rispondendo alla Ministra Carrozza, intervenuta alla presentazione del Rapporto nazionale sulle prove Invalsi.
"Nessuna ‘guerra di religione’, ma i risultati ottenuti nei test Invalsi non possono misurare gli esiti educativi complessivi di quelle scuole che riescono, spesso con risorse scarsissime, a motivare alla frequenza anche gli alunni più svantaggiati". Così la senatrice Alessia Petraglia, capogruppo di Sinistra, Ecologia e libertà in commissione Istruzione, rispondendo alla Ministra Carrozza, intervenuta alla presentazione del Rapporto nazionale sulle prove Invalsi.
"La valutazione scolastica è tema delicato che non si può affrontare in maniera parziale e senza una interlocuzione continua e approfondita con il corpo insegnante. Piuttosto è grave – prosegue Petraglia – che la ministra Carrozza non dica nulla sull’impoverimento e la marginalizzazione che la scuola ha subito nel nostro Paese a causa dei tagli e senza peraltro intervenire sulle situazioni più critiche.
Riteniamo che il test non sia uno strumento adeguato per affrontare la complessità educativa, né per verificare l’effettivo consolidamento di conoscenze e competenze. Resta perciò un sistema parziale di verifica, da utilizzare con parsimonia e insieme ad altri strumenti e prove.
Il valore aggiunto della scuola – conclude l’esponente di Sel – risiede nella capacità dei docenti di leggere i bisogni educativi dei singoli alunni e di sostenerne così lo sviluppo complessivo della loro personalità".