Petraglia (SEL): Governo si impegni a risolvere problema pagamento dei supplenti

Di Lalla
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"È gravissimo che non sia stato ancora risolto il problema del pagamento dei supplenti temporanei nella scuola. Il meccanismo di finanziamento delle supplenze, attraverso il continuo e parziale "riempimento" delle singole posizioni finanziarie, non funziona: lascia le scuole prive delle risorse necessarie e i lavoratori senza retribuzione, praticamente alla fame. Tutto questo è inaccettabile e lede qualsiasi diritto". A dichiaralo è la senatrice Alessia Petraglia, capogruppo di SEL in Commissione Istruzione e Cultura del Senato.

"È gravissimo che non sia stato ancora risolto il problema del pagamento dei supplenti temporanei nella scuola. Il meccanismo di finanziamento delle supplenze, attraverso il continuo e parziale "riempimento" delle singole posizioni finanziarie, non funziona: lascia le scuole prive delle risorse necessarie e i lavoratori senza retribuzione, praticamente alla fame. Tutto questo è inaccettabile e lede qualsiasi diritto". A dichiaralo è la senatrice Alessia Petraglia, capogruppo di SEL in Commissione Istruzione e Cultura del Senato.

"A questo si aggiunge un’altra beffa inserita dal Governo Monti – aggiunge Petraglia – cioè la mancata monetizzazione delle ferie non godute, al pari della mancata retribuzione per il servizio prestato dal personale in tempi certi, che lede i diritti contrattuali violando l’art. 36 della Costituzione. La scuola non può reggersi solo e soltanto sulla bravura degli insegnanti e del personale Ata – prosegue – perché ha bisogno di più certezze e di più risorse. Anche per questo noi di Sinistra Ecologia Libertà continueremo a batterci per restituire dignità alla scuola italiana".

"Occorre stabilizzare i posti di lavoro – conclude la senatrice di Sel – per dare serenità non solo ai Docenti precari, ma anche alle scuole e alle famiglie Al primo settembre 2013 i posti liberi in organico di diritto erano 29.523. Se si procedesse a stabilizzare tutti i posti oggi conferiti fino al 30 giugno, sia per il personale docente che quello ATA, ci sarebbero subito le condizioni per stabilizzare 105.930 persone. Ci sono già le condizioni perché la scuola non sia più un’enclave di precariato"

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