Percorsi istruzione e formazione tecnica superiore, Toscana stanzia 4 milioni e 800 mila euro

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comunicato Regione Toscana – La Regione Toscana ha stanziato 4 milioni e 800 mila euro del fondo sociale europeo per finanziare percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts), che potranno essere presentati da partenariati a geometria variabile, mondo della scuola e imprese insieme. “Un’alleanza sempre più strategica e fondamentale – spiegano il presidente della Regione Enrico Rossi e l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Cristina Grieco – che si affianca all’alternanza scuola lavoro nei cinque anni di superiore o ai percorsi di apprendistato, in modo da accordare i suoni tra domanda ed offerta e rispondere all’esigenza di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche che viene dal mercato del lavoro”.

L’avviso pubblico, di cui la giunta ha appena approvato gli elementi essenziali su proposta dell’assessore Cristina Grieco, è atteso per la fine di giugno e i corsi, della durata di un anno, divisi in due semestri, partiranno entro la fine del 2017.

L’opportunità interessa giovani e adulti, non occupati e occupati in possesso del diploma professionale di tecnico o del diploma di istruzione secondaria superiore. Ma può essere sufficiente anche l’ammissione al quinto anno dei percorsi liceali e inoltre, a differenza di quanto accade per gli istituti tecnici superiori, vi potrà accedere pure chi un diploma non ce l’ha, previa verifica e accreditamento delle competenze variamente acquisite dopo l’assolvimento dell’obbligo di istruzione.

I corsi prevedono 800 ore (530 in aula, 30 di accompagnamento e 240 di stage) e dovranno riguardare le filiere strategiche per lo sviluppo dell’economia toscana dell’agribusiness, della carta, del marmo, della meccanica ed energia, del turismo e la cultura, della chimica-farmaceutica, della moda e dell’information e communication technology.

Rispetto agli istituti tecnici superiori di recente introduzione (Its) ci sono diversi aspetti in comune. Anche gli Its, scuole di alta formazione, si rivolgono al post-diploma e sono alternativi o paralleli all’università. Sette in tutta la regione, ma più numerosi i corsi, quasi trecento studenti e un primato assoluto: praticamente tutti trovano velocemente lavoro al termine degli studi. Riguardano in gran parte le stesse filiere strategiche previste per gli Ifts e sono, ugualmente, titoli spendibili a livello nazionale.

A differenza degli istituti tecnici superiori però, i percorsi di istruzione e formazione tecnica (Ifts) sono più brevi – un anno anziché due – e mentre per gli Its è prevista obbligatoriamente la presenza di una fondazione, in questo caso è sufficiente che i progetti vengano presentati da un’associazione temporanea di scopo, costituita o da costituire a finanziamento approvato, composta da un capofila che deve essere un organismo formativo accreditato e che opera o ha sede in Toscana, da un istituto scolastico di istruzione secondaria superiore, pubblico o paritario, da un’università degli studi con sede sempre nel territorio regionale e da una o più imprese.

“La giunta toscana – concludono presidente e assessore – è fortemente impegnata nella costruzione di filiere formative tecnico-professionali collegate ai distretti produttivi, con l’obiettivo di sviluppare competenze fondamentali per lo sviluppo dei territori e la competitività delle imprese”.

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