Pensioni quota 100, UIL: qualcuno sarà penalizzato

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Uno studio del Servizio politiche previdenziali del Segretario confederale della Uil Domenico Proietti ha evidenziato i possibili effetti negativi della pensione quota 100.

La riforma della quota 100 potrebbe infatti  provocare un ritardo di accesso alle pensioni che può arrivare fino a 4 anni, nel caso di disoccupati e di lavoratrici madri che dovranno attendere la pensione di vecchiaia a 67 anni.

Il ritardo sarebbe addirittura più grave perché aggravato dall’introduzione di requisiti elevati come l’età minima necessaria a 64 anni o un’anzianità contributiva che non tiene pienamente conto di tutti i contributi maturati dai lavoratori: ne verrebbero penalizzate le donne e le aree più deboli del Paese.

Per evitare questo occorre non eliminare l’Ape sociale, che tutela i lavoratori in condizioni di grave difficoltà, e che resterà in vigore fino al 31 dicembre 2018.

Per la Uil – ha affermato Proietti – la via maestra, se si vuole veramente continuare a cambiare la Fornero, è quella di estendere l’accesso alla pensione intorno ai 63 anni per tutti i lavoratori. Per affrontare questi temi ed evitare grossolani errori, a fine luglio, la Uil insieme alla Cisl e alla Cgil, ha chiesto formalmente un incontro al Ministro del Lavoro che speriamo trovi una risposta positiva al più presto”.

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