Pensioni quota 100: Salvini, ci stiamo lavorando. Fornero, penalizza i giovani

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Pensioni quota 100: salgono le tensioni all’interno del Governo. Il vicepresidente del Consiglio, Luigi di Maio, ha smentito davanti ai microfoni dei vari talk show televisivi di aver chiesto le dimissioni del ministro dell’Economia, Tria.

Nel corso dello stesso programma, ha però ribadito di aspettarsi che un Ministro sappia dove trovare i soldi.

Le dichiarazioni di Salvini

A poche ore di distanza, il co-vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, spiega con un Tweet che “Dopo le ingiustizie e le sofferenze causate dalla #leggeFornero, la nostra priorità era ed è restituire il diritto alla pensione a milioni di italiani: stiamo lavorando per questo. Obiettivo: #quota100, permettendo così anche l’ingresso di tanti giovani nel mondo del lavoro“. Quanti saranno i lavoratori che potranno andare in pensione con il nuovo meccanismo e quindi liberare posti per i giovani (ammesso che le aziende vogliano assumerli) è un’altra delle incognite su cui non viene ancora fatta chiarezza.

La difesa di Elsa Fornero

Intanto, da Imperia, interviene anche la ex ministra del Lavoro, Elsa Fornero. “Sono anni che il ministro Salvini mi attacca tutti i giorni – sono le sue parole riportate dall’Ansa – e non dico di esserci abituata, ma evidentemente lui riempie le sue giornate attaccando le persone. Ciò che, invece, voglio dire è che non risolvono i problemi del Paese, neanche del sistema pensionistico con degli slogan. La quota 100 può andare bene o male. Quello che noi abbiamo è un sistema che ha un senso di marcia. Bisogna vedere di non picconare questo sistema, perché altrimenti possiamo fare contenti alcuni oggi, ma rischiamo di togliere molte opportunità a quei giovani che facciamo finta di voler proteggere“.

Tante promesse

Il punto è sempre lo stesso: fare una manovra forte con poche risorse e la necessità di dare segnali altrettanto forti agli elettorati di riferimento. I cittadini del Nord, (imprese, partite Iva, commercianti, artigiani) si aspettano di vedere messe in pratica la flat tax e le pensioni a quota 100. I cittadini del Sud vogliono fatti in termini di reddito di cittadinanza e pensioni di cittadinanza.

Le cifre ufficiali sull’entità della manovra continuano a rimanere segrete e quindi ci si deve attenere a quelle fornite dai centri studi, economisti ed esperti che parlano di 30 miliardi per soddisfare le promesse elettorali. Le uniche indiscrezioni che arrivano dalle fonti ufficiali di Governo sono indirizzate a confermare che le riforme verranno fatte con gradualità. La prima volta che è stato introdotto questo concetto nella comunicazione politica è stato a Cernobbio. Ora la parolina “gradualità” continua a essere ripetuta come un mantra in tutte le occasioni pubbliche.

Gradualità

Non è chiaro se la gradualità comporterà un ordine prioritario nel tipo di riforme da mettere in campo o se queste saranno messe tutte in campo, ma in misura molto più ridotta rispetto alle forme drastiche annunciate finora.

Per quanto riguarda la pensione a quota 100, la gradualità potrebbe riguardare molti aspetti. Si è partiti da un ipotetico rinvio all’anno successivo, poi è spuntata l’ipotesi di una versione light per il 2019, poi si è parlato delle varie formule con cui raggiungere quota 100, con le variabili dell’età anagrafica; infine, sono arrivate le ipotesi sui finanziamenti delle misure con il coinvolgimento dei fondi aziendali e soppressione di altre misure, come l’ape social, a sostegno dei lavoratori. E sono proprio questi i lavori su cui si sta esercitando il ministro dell’Economia, Giovanni Tria.

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