Pensioni, Salvini “41 anni di contributi sono sufficienti”

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Matteo Salvini torna sulla questione pensioni e quota 100 rassicurando quanti attendono una modifica della riforma Fornero in tempi brevi e aprire nuovi spiragli almeno per un anticipo pensionistico rispetto alle regole attuali.

Soluzione si chiama quota 100

Ormai entrata nell’immaginario, la quota 100 consiste nel raggiungimento della somma tra età anagrafica e contributi versati pari a 100.

Salvini, bastano 41 anni

Sulla riforma interviene Matteo Salvini che sulla riforma Fornero afferma, “la smonteremo pezzo per pezzo, introducendo da subito la quota 100“. Poi, sull’età contributiva, che è stata al centro del dibattito politico di questi giorni, dice, “41 anni di anzianità contributiva credo siano sufficienti“.

Quando?presto“, assicura il leader della Lega. Anche se pare difficile che si inizi a parlare di lavori veri e propri prima dell’autunno.

Il sondaggio

Su quota 100 la SWG ha avviato un sondaggio per Confesercenti. Il sondaggio ha evidenziato come quasi un italiano su due vuole il superamento della legge Fornero. Sempre secondo il sondaggio, il 44% degli intervistati ha apprezzato il contenuto del contratto concernente le pensioni.

Cosa contiene il contratto?

Riportiamo la parte del contratto che affronta la tematica del superamente della legge Fornero “Occorre provvedere all’abolizione degli squilibri del sistema previdenziale introdotti dalla riforma delle pensioni cd. “Fornero” stanziando 5 miliardi per agevolare l’uscita dal mercato del lavoro delle categorie ad oggi escluse. Daremo fin da subito la possibilità di uscire dal lavoro quando la somma dell’età e degli anni di contributi del lavoratore è almeno pari a 100, con l’obiettivo di consentire il raggiungimento dell’età pensionabile con 41 anni di anzianità contributiva, tenuto altresì conto dei lavoratori impegnati in mansioni usuranti. Inoltre è necessario riordinare il sistema del welfare prevedendo la separazione tra previdenza e assistenza. Prorogheremo la misura sperimentale “opzione donna” che permette alle lavoratrici con 57-58 anni e 35 anni di contributi di andare in quiescenza subito, optando in toto per il regime contributivo. Prorogheremo tale misura sperimentale, utilizzando le risorse disponibili

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