Pensioni quota 100, riforma possibile? Cottarelli: necessario aumentare età pensionabile, Fornero inevitabile

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Salvini e Di Maio rilanciano un Governo giallo-verde e il loro patto di Governo (inclusa riforma pensioni quota 100), dopo la bocciatura del Presidente della Repubblica relativamente al nome legato al ministero dell’economia.

Quota 100 ancora possibile?

Almeno secondo quanto afferma Matteo Salvini, leader della Lega, che vede nell’attività del Parlamento ancora una possibilità di realizzazione del patto con il Movimento 5 Stelle.

Secondo tale accordo, ad andare in pensione potranno essere i lavoratori che raggiungono tra età ed anni di contributi la quota 100, con almeno 35 anni di contributi.

Una operazione che potrebbe portare a circa 147mila lavoratori della scuola in pensione, con possibilità di posti liberi per giovani insegnanti ed aspiranti ATA che decurterebbe o annullerebbe le liste d’attesa delle graduatorie.

Cottarelli, necessario aumentare età pensionabile

Se il Parlamento, come chiesto da Salvini, iniziasse la sua opera legislativa con l’avvio delle commissioni che discuta di una riforma delle pensioni, si scontrerebbe sicuramente con un Governo che, invece, punterà in direzione diversa dall’attuazione di un quota 100.

Le riforme delle pensioni in Italia degli ultimi anni sono state inevitabili per contrastare il fenomeno dell’Aging (processo di nvecchiamento)“, spiegava il 3 maggio scorso Cottarelli nel corso della presentazione di ‘Expo-Meeting Innov-Aging’.

Le previsioni ufficiali indicano che, per effetto delle passate riforme, la spesa pensionistica resterà più o meno stabile sui livelli attuali fino al 2045, scendendo solo in seguito“. “Ma, pur non crescendo, la spesa resterà alta e non contribuirà al necessario aggiustamento dei conti pubblici, che graverà quindi su altre voci”, osservava, evidenziando come “un contesto complesso che richiede un confronto proattivo tra i principali attori coninvolti, a livello economico e sociale, nel fenomeno dell’Aging“.

Non solo, infatti il primo ministro designato è intervenuto in altre occasioni affermando che difficilmente l’Italia potrà staccarsi dalla seconda posizione dei paesi OCSE per l’incidenza delle pensioni sul PIL, anche se si separeranno le spese per assistenza e previdenza..

E’ il processo di invecchiamento della popolazione il maggiore imputato dell’aumento della spesa e per tale motivo nello studio dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’università Cattolica di Milano, uno degli ultimi studi pubblicati da Carlo Cottarelli, l’ex commissario alla revisione della spesa sotto i governi Letta e Renzi, si afferma chiaramente “la necessità delle riforme per innalzare l’età effettiva di pensionamento”.

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