Pensioni quota 100, il paletto dei 64 anni penalizza molte persone. Slitta opzione donna

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Quota 100, quota 41 e opzione donna, queste le tre anime della riforma delle pensioni avanzata dal Governo Lega-M5S

Quota 100

Se da un lato la riforma pensata vuole che i lavoratori pubblici e privati possano andare in pensione con la somma dell’età anagrafica e contributiva pari a 100, dall’altra si pensa ad inserire un paletto, quello dei 64 anni minimo e 36 anni di contributi.

Un paletto che è staco commentato, ad esempio, dal segretario CGIL dlle Marche su sito PMI.it definendolo un fatto penalizzante per ” tantissime persone, perché presuppone il ricalcolo contributivo di tutto il montante e una carriera lavorativa molto costante, introducendo livelli che pochissimi lavoratori possono raggiungere”.

Se ciò venisse confermato, il Governo dovrebbe dare la quota 100 come un’opzione e non come un requisito non rifiutabile.

Quota 41 e opzione donna

Si tratta di due riforme che ancora restano non delineate nei contorni e soprattutto che al momento non saranno realizzate dal Governo. Infatti, mentre la quota 100 sarà inserita, secondo quanto riferito da fonti governative, nella prossima legge di bilancio, le altre due gambe del superamento della Fornero, sono slittate a dta da destinarsi.

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