Pensioni quota 100, il decreto legge è un punto fermo

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L’unica ipotesi che ruota su pensioni quota 100 è se il decreto legge vedrà la luce con l’accensione dell’albero di Natale o se invece si farà subito dopo.

Una cosa appare certa: nel 2019 chi 62 anni di età e per 38 anni ha versato i contributi potrà andare in pensione. Il ministro del Lavoro e vice presidente del Consiglio, Luigi di Maio è stato molto chiaro.

La ciccia nella legge di Bilancio

Nel messaggio su Facebook, prontamente rilanciato dalla nostra redazione, ha ribadito che il fatto di aver inserito nella legge di Bilancio le coperture finanziarie (“la ciccia”) per pensioni quota 100 è la riprova che la controriforma si farà.

La scrittura del decreto legge stando a quanto lasciato intendere da Di Maio è garantita, anche se la tempistica è ancora da definire con precisione: “Natale o subito dopo“. ‘Subito dopo’ dovrebbe significare gennaio o qualcosa del genere.

Il paletto dei 38 anni di contributi

I dettagli dell’accesso anticipato alla pensione sono però ancora da scrivere. Il paletto su cui ruota la controriforma Fornero è quello dei 38 anni di contributi. La quota 100 è infatti applicabile in forma piena per chi ha 62 anni di età. Per coloro che hanno superato questo compleanno si applicherà una quota 101 oppure 102, eccetera in relazione alla somma dell’età con quella dei 38 anni di contributi.

Resta fermo anche l’accesso alla pensione per chi ha compiuto 67 anni; sono in fase di scrittura anche i vincoli per la pensione con 41 e 42 anni di contribuzione.

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