Pensioni, quota 100, Fornero: ci vogliono risorse ingenti, impossibile. No ad agevolazioni a posteriori per donne

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L’ex Ministro Fornero torna a parlare della sua riforma e della proposta della Lega e Movimento 5 Stelle relativamente alla quota 100. Per l’ex Ministro “non basta amare il popolo” per fare le riforme.

Ci vogliono i fondi

Per mettere mano alle pensioni servono risorse “ingenti“, anzi, “proibitive” e non può bastare “amare il popolo“. Ad affermarlo durante Festival dell’Economia di Trento dove difende la sua riforma.

La proposta giallo-verde, secondo l’ex Ministro, presenta “il rischio di tornare indietro” e mette in pericolo il Paese.

Cosa prevede quota 100 e “opzione donna”?

Nell’accordo Lega-M5S, vengono elencati due punti per la riforma delle pensioni:

  • quota 100, somma dell’età e degli anni di contributi del lavoratore è pari a 100 con almeno 35 anni di contributi;
  • proroga “opzione donna” permettere alle lavoratrici con 57-58 anni e 35 anni di contributi di andare in quiescenza subito, optando in toto per il regime contributivo.

Si ad Ape, non buttare tutto a ortiche

Tra i provvedimenti accolti dalla Fornero troviamo l’Ape elaborata dal Governo Renzi. “Ho apprezzato le due forme di Ape

Cioè, una forma di assistenza per anticipare l’uscita per le categorie disagiate. “Non è un’idea sbagliata – afferma – . Si è gridato per tanto tempo e ancora adesso che si deve separare la previdenza con l’assistenza e con l’Ape social si è fatto. Ricomincerei di là perché reintrodurre una pensione di anzianità significa tornare indietro“.

No agevolazioni a donne

Per le donne non voglio la compensazione a posteriori, ma la parità di trattamento a priori. Si continua a giustificare le differenze di età pensionistica con doppio lavoro delle donne, quello in casa. Non è detto che ora sia così, oggi le generazioni nuove distribuiscono in casa il lavoro in modo diverso“. Ha detto. “Io non avevo potuto equiparare le età, perché bisogna farlo gradualmente” ha spiegato.

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