Pensioni quota 100, 80mila insegnanti e ATA in attesa

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Il provvedimento Pensioni Quota 100 comincia a delinearsi ma il personale docente e ATA rimane ancora il dubbio sulla possibilità di poter partecipare già dalla prima finestra utile, o perlomeno di conoscere quali saranno i criteri per entrare a farne parte.

Le parole di Salvini

Il decreto legge è un punto fermo e non ci sarà nessuna penalizzazione sull’ assegno pensionistico. Non è vero, ha tenuto a precisare il Ministro durante un intervento a Ottoemezzo su La7, che si perderà il 25%.

Non si potrà cumulare la pensione con un eventuale reddito da altro lavoro.

Numero pensionati e gradualità

Gli aventi diritto, afferma Salvini, sono 400- 500 mila.

L’intento dell’Esecutivo è di “ calibrare ” i tempi per il pubblico impiego, al fine di evitare l’uscita in massa di numerosi lavoratori.

Il Ministro fa un esempio: se in un ufficio dovessero andare in pensione 10 persone, nel mese di febbraio 2019, si chiederebbe a qualcuno di restare sino al mese di marzo-aprile (non specifica in che modo e secondo quali criteri).

Ed effettivamente su questo punto il Vicepremier e Ministro dell’interno era già stato abbastanza chiaro. “Se mi dicono che di botto se ne vanno in pensione centomila persone in settori chiave dell’amministrazione pubblica come le scuole e gli ospedali – aveva affermato pochi giorni fa – e’ ovvio che non possiamo consentirlo. Dobbiamo provvedere gradualmente e con giudizio per evitare esodi di massa. Percio’ nell’arco del 2019 ci saranno tre o quattro finestre per procedere a scaglioni”.

Il personale della scuola ad essere interessato, da una prima ricognizione, potrebbe raggiungere le 80.000 unità.

Da quando si potrà accedere a quota 100

Secondo l’intento del Governo si potrà andare in pensione con quota 100 a partire dal mese di febbraio.

La consulenza di OrizzonteScuola

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