Come risulta dal rilievo dato dalla stampa nazionale alla vicenda, il problema non ha solo valenza locale.
Per questo giovedì 12 le stesse organizzazioni avevano già svolto un’analoga iniziativa presso la sede dell’INPS Nazionale.
Roma però presentava numeri particolarmente significativi. Dai confronti attivati dalle OOSS con l’amministrazione scolastica, si registravano infatti circa 700 casi di personale della scuola della Provincia di Roma non autorizzato alla pensione e un numero minore, ma non trascurabile, nel resto della Regione.
Da qui la decisione di indire il presidio di oggi, durante il quale i segretari delle organizzazioni sindacali sono stati ricevuti della Dirigente dell’USP di Roma dott.ssa Rosalia Spallino.
Le organizzazioni sindacali hanno manifestato la propria preoccupazione verso un problema che non nasce oggi ma che si è progressivamente acutizzato a causa dell’accumularsi negli anni di pratiche inevase, dell’assenza di qualunque progetto di digitalizzazione della documentazione e del progressivo svuotamento degli uffici a causa dei tagli intervenuti in questi anni sul turn over.
L’inopinato e maldestramente organizzato passaggio della responsabilità della cessazione dal MIUR all’INPS è stato quindi l’elemento scatenante di criticità preesistenti ma non adeguatamente valutate dai decisori politici.
Nonostante ciò i rappresentanti delle OO.SS. hanno rappresentato con forza tutta la loro preoccupazione di fronte ad una situazione che rischia di produrre gravi e inaccettabili lesioni dei diritti del personale della scuola che in tutto questo è solo vittima.
Preoccupazioni accentuate dal permanere ancora di troppi ostacoli che aumenteranno con l’avvicinarsi della scadenza del 1° settembre e con l’avvio delle ferie estive. Per questo le OO.SS. hanno richiesto il massimo sforzo e l’adozione anche di misure straordinarie da parte di tutte le Amministrazioni per evitare lesioni che non potrebbero che sfociare in contenziosi sindacali e giudiziari.
La dott.ssa Spallino, pur riconoscendo la quota parte di responsabilità che è in capo all’USP per gli arretrati che si sono accumulati nel corso degli anni passati , ha ribadito che oggi l’USP ha prodotto e sta producendo il massimo sforzo per dare risposta alle richieste dei lavoratori della scuola.
La Dirigente ha voluto però anche evidenziare il quadro esistente all’interno dell’Amministrazione che è fatto di:
· una carenza cronica di organico (oggi possono lavorare al settore pensioni solo 4 addetti, uno per ogni sede INPS di Roma);
· il notevole incremento delle domande di pensione quasi raddoppiate in un anno;
· un sistema di comunicazione con l’INPS che ancora presenta difficoltà;
· la necessità di assicurare al personale in servizio la possibilità di usufruire, come per tutti gli altri lavoratori, delle ferie maturate.
In questo quadro ad oggi sono oltre 600 i lavoratori che ancora si vedono negato il diritto a pensione e questi numeri difficilmente scenderanno in modo significativo nelle prossime settimane.
La Dirigente ha anche evidenziato il fatto che il prossimo anno, permanendo questo stato di cose, il problema si aggraverà in quanto, se nel corrente anno ha cercato di avviare le pratiche di pensione da settembre 2017, potendo contare all’inizio su 6 unità di personale, per il prossimo anno dovranno essere portate a compimento prima le pratiche ancora inevase e poi iniziata la trattazione delle nuove con unità di personale che , rispetto al precedente anno, saranno scese a 4.