Pensione (e quota 100) a Novara 500 dipendenti lasceranno la scuola

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La quota 100 piace al personale scolastico. A Novara il prossimo anno potrebbero lasciare il servizio circa 500 lavoratori fra dirigenti scolastici, docenti e Ata. 

A darne notizia è il quotidiano La Stampa con un articolo dove vengono riportati i timori dei sindacati per le cause che i pensionamenti potrebbero avere. Il quotidiano torinese ha riportato anche numeri esatti all’unità.

Nell’anno appena concluso, stando alla fotografia presentata, “i pensionamenti ammontano complessivamente a 223. I docenti hanno presentato 176 domande, ne sono state accolte 172 e saranno le scuole superiori ad avere il maggiore ricambio perché i pensionamenti sono 55. Fra il personale Ata, hanno presentato domanda di pensionamento 51 persone, tutte accolte: 26 collaboratori scolastici, 5 tecnici, 6 dirigenti amministrativi e 14 impiegati amministrativi. Per quanto riguarda l’anno prossimo, i pensionamenti aumentano, e passano a 270. Al 12 giugno 2019 hanno diritto a lasciare il servizio altri 223 insegnanti e 47 tra collaboratori scolastici, tecnici e amministrativi“.

Facendo due conti, calcolatrice alla mano, si arriva quasi a 500 pensionandi. Il carico maggiore pare riguardare i docenti in ruolo nelle scuole superiori di secondo grado, seguiti a ruota dai colleghi delle secondarie di primo grado, quindi primarie e materne.

I sindacalisti parlano di emorragia. Luigi Nunziata, Cgil, e Domenico Amoruso, Cisl hanno dichiarato:  “Siamo di fronte a una vera emergenza e naturalmente una forte spinta al pensionamento l’ha data l’introduzione di quota cento: chi ha avuto i requisiti ha presentato la domanda per lasciare il servizio. Credo che il problema riguarderà ogni ordine di scuola, anche se probabilmente sarà ancora più evidente alle superiori“.

A loro ha fatto eco la Gilda degli insegnanti con Laura Razzano, preoccupata anche per gli Ata che sono “in numero ridotto, e in certi istituti diventerà un rebus trovare gli addetti per aprire le scuole. Per gli insegnanti adesso ci sarà il bando di concorso per l’infanzia e la primaria, che dovrebbe coprire le carenze di organico. Ma il numero di chi lascia il lavoro è talmente alto per cui difficilmente a settembre si riuscirà a iniziare l’anno con tutte le cattedre assegnate“.

Anche secondo lo Snals, “questo è il segnale del grave disagio degli operatori scolastici – sono le parole di Giovanni Paceche si trovano a lavorare in condizione sempre più difficili. Quota cento implica una penalizzazione sia in termini di buonuscita che di assegno pensionistico, ma tanti non ce la fanno più e accettano“.

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