Pensionati, dichiarazione redditi lavoro autonomo: come effettuarla

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L’Inps ha pubblicato il messaggio n. 4018 del 29 ottobre 2018, con il quale ha fornito indicazioni in merito alla dichiarazione reddituale in caso di cumulo della pensione con i redditi da lavoro autonomo.

Nel messaggio, nello specifico, si indicano i pensionati tenuti a dichiarare i redditi da lavoro autonomo 2017 e quelli che non lo sono, i redditi da dichiarare, le modalità di presentazione della dichiarazione e le sanzioni previsti in caso di mancata comunicazione dei predetti redditi.

Obbligo dichiarazione redditi lavoro autonomo

L’articolo 10 del D.Lgs  n. 503/1192, leggiamo nel messaggio dell’Inps, nell’introdurre il divieto di cumulo della pensione con i redditi da lavoro autonomo, dispone che, ai fini dell’applicazione del divieto, i titolari di pensione sono tenuti a produrre all’Ente erogatore della pensione la dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo riferiti all’anno precedente, entro lo stesso termine previsto per la dichiarazione ai fini dell’IRPEF per il medesimo anno.

Quando dichiarare i redditi da lavoro autonomo 2017

I pensionati, soggetti  al divieto di cumulo parziale della pensione con i redditi da lavoro autonomo,  devono dichiarare entro il 31 ottobre, i redditi da lavoro autonomo conseguiti nell’anno 2017.

Pensionati esclusi dall’obbligo di dichiarazione

Non devono dichiarare i redditi da lavoro autonomo, in quanto non soggetti al divieto di cumulo, i seguenti soggetti:

  • titolari di pensione e assegno di invalidità avente decorrenza compresa entro il 31 dicembre 1994;
  • titolari di pensione di vecchiaia;
  • titolari di pensione di vecchiaia liquidata nel sistema contributivo;
  • titolari di pensione di anzianità e trattamento di prepensionamento a carico dell’assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive ed esclusive della medesima;
  • titolari di pensione o assegno di invalidità a carico dell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, delle forme di previdenza esonerative, esclusive, sostitutive della medesima, delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi con un’anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni;
  •  titolari di pensione di invalidità e di assegno di invalidità, qualora nell’anno 2017 abbiano conseguito un reddito da lavoro autonomo pari o inferiore a 6.524,57 euro.

All’assegno di invalidità, nei casi di cumulo con i redditi da lavoro dipendente, autonomo o di impresa, si applicano le riduzioni di cui alla tabella G allegata alla legge n. 335/95. Ciò anche nei casi in cui l’assegno di invalidità sia stato liquidato con un’anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni.

Pensionati tenuti all’obbligo di dichiarazione

Sono tenuti a dichiarare i redditi da lavoro autonomo i pensionati che non si trovano nelle sopra riportate condizioni.

Nel messaggio si ricorda quanto segue:

  • i trattamenti pensionistici sono cumulabili con i redditi derivanti da attività svolte nell’ambito di programmi di reinserimento degli anziani in attività socialmente utili, promosse da enti locali ed altre istituzioni pubbliche e private.
  • le indennità percepite per l’esercizio della funzione di giudice di pace sono cumulabili con i trattamenti pensionistici e di quiescenza comunque denominati;
  • le indennità e i gettoni di presenza percepiti dagli amministratori locali non costituiscono reddito da lavoro ai fini del cumulo con la pensione; allo stesso modo tutte le indennità comunque connesse a cariche pubbliche elettive (e, quindi, ad esempio, le indennità per i residenti e i membri dei consigli regionali, quelle dei parlamentari nazionali ed europei) non costituiscono redditi da lavoro ai fini del cumulo con la pensione;
  • i pensionati che svolgono la funzione di giudice tributario sono esclusi dal divieto di cumulo per le indennità percepite per l’esercizio di tale funzione;
  •  le indennità, di cui all’articolo 8 della legge 22 luglio 1997, n. 276 e successive modificazioni ed integrazioni, percepite dai giudici onorari aggregati per l’esercizio delle loro funzioni, sono cumulabili con il trattamento pensionistico.

Redditi da dichiarare

I redditi da dichiarare, ossia quelli da lavoro autonomo, vanno dichiarati al netto dei contributi previdenziali e assistenziali e al lordo delle ritenute erariali.

Il reddito d’impresa deve essere dichiarato al netto anche delle eventuali perdite deducibili, imputabili all’anno di riferimento del reddito.

Come dichiarare i redditi da lavoro autonomo

La dichiarazione va presentata tramite l’area riservata del sito dell’Inps:

  • accedere tramite PIN;
  • accedere all’elenco “Tutti i servizi”;
  • selezionare la voce “Dichiarazione Reddituale – Red Semplificato” (per la dichiarazione RED).
  • scegliere la Campagna di riferimento: 2018 (dichiarazione redditi per l’anno 2017);

I cittadini forniti di PIN dispositivo potranno rendere la dichiarazione anche attraverso il Contact Center Multicanale, raggiungibile al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) e al numero 06 164 164 (da rete mobile con costi variabili in base al piano tariffario del proprio gestore telefonico).

Sanzioni

I pensionati, che omettano di produrre la dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo, devono a versare all’Ente previdenziale di appartenenza una somma pari all’importo annuo della pensione percepita nell’anno cui si riferisce la dichiarazione medesima.

La suddetta somma sarà prelevata dall’Ente previdenziale competente sulle rate di pensione dovute all’interssato.

Messaggio Inps

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