Pd: Corte dei Conti conferma nostro allarme su tagli a stipendi docenti e ATA

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Partito Democratico – Ghizzoni: per il 2011 Miur non pagherà 664 milioni, siamo all’accanimento. “Il ministero dell’Istruzione non riuscirà a pagare a un milione di docenti e personale ATA della scuola gli scatti retributivi maturati nel 2011. Si tratta di ben 664 milioni di euro che, in gran parte, non sono disponibili nel bilancio 2011. Un taglio che, sotto l’aspetto giuridico, dopo aver riguardato il 2010 e il 2011, si riproporrà per il 2012, 2013 e 2014 e investirà anche la carriera economica dei precari neoimmessi in ruolo”.

Partito Democratico – Ghizzoni: per il 2011 Miur non pagherà 664 milioni, siamo all’accanimento. “Il ministero dell’Istruzione non riuscirà a pagare a un milione di docenti e personale ATA della scuola gli scatti retributivi maturati nel 2011. Si tratta di ben 664 milioni di euro che, in gran parte, non sono disponibili nel bilancio 2011. Un taglio che, sotto l’aspetto giuridico, dopo aver riguardato il 2010 e il 2011, si riproporrà per il 2012, 2013 e 2014 e investirà anche la carriera economica dei precari neoimmessi in ruolo”.

Lo denuncia, dati alla mano, la capogruppo del Pd in commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni sottolineando che “la Relazione della Corte dei Conti che accompagna il Rendiconto 2010 del Bilancio del Miur, in discussione in questi giorni alla Camera, segnala chiaramente che a causa delle difficoltà registrate nelle riduzione degli organici per l’anno scolastico 2010-2011, a differenza di quanto avvenuto per l’esercizio finanziario 2010 quando si sono reperiti 320 mln per garantire il pagamento degli scatti soppressi giuridicamente ed economicamente dal comma 23 dell’art.9 del Dl 78/10.

La Corte dei Conti – sottolinea Ghizzoni – dichiara espressamente che ‘da tutto questo consegue l’attuale indisponibilità di risorse da destinare al recupero dell’utilità dell’anno 2011 ai fini della maturazione delle posizioni di carriera e stipendiali del personale del comparto scuola’. Si tratta – conclude Ghizzoni – dell’ennesimo taglio punitivo che riguarda un milione di dipendenti della scuola, sui quali il Governo decide d’imperio di far ricadere i costi della crisi e della propria incapacità economica su una intera categoria. E’ l’ennesima dimostrazione dell’accanimento del ministro Gelmini sulla scuola pubblica”.

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