Passione educativa: storie di esperienze inclusive

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di Rosa Albergamo – In questi anni il lessico dell’insegnamento si è arricchito di nuove definizioni: BES, DSA, PEI, PDP e di diverse terminologie e strategie didattiche, quali possono essere i compiti di realtà, le rubriche di valutazione e le narrazioni autobiografiche.

Questo linguaggio potrebbe sembrare asettico se privato della magia dell’incontro empatico con volti, bronci, sorrisi, occhi, sguardi di ragazzi che trasformano una sterile sigla in una storia unica e irripetibile. Conditio sine qua non per un buon insegnante è il rapporto a doppia mandata che si crea con l’alunno: l’insegnamento, mi preme ricordare, è una storia di passione educativa.

La mia storia inizia un caldo settembre siciliano, in un ordinario consiglio di classe in cui bisognava stabilire la programmazione annuale delle attività. Per le proposte da presentare cominciai a navigare in internet visitando decine di siti alla ricerca di idee motivanti da proporre ai miei discenti. Ad un certo punto mi imbattei in un concorso indetto dal MIUR e dall’associazione “Biblia” Minaccia e Salvezza: l’Acqua nella Bibbia. Mi colpì subito. Pensai che da sempre la questione dell’acqua per la nostra Sicilia è un tema spinoso e critico ma leggendo e rileggendo il bando cominciai a immaginare i miei alunni “all’opera”. Per mezzo dell’approccio ludico-didattico i ragazzi avrebbero potuto approfondire questa tematica tanto controversa, analizzare gli aspetti negativi e cercare varie soluzioni per risolvere la siccità siciliana; cosa ancora più allettante potevano confrontarsi con studenti di tutta l’Italia ed è proprio dal confronto che può avvenire cambiamento e soprattutto crescita. Il mio entusiasmo fu accolto anche dal Collegio docenti e dopo l’iscrizione ufficiale delle classi al concorso, avviai ad ottobre la fase di progettazione per i diversi consigli di classe che accolsero la scommessa.

La scelta di campo deliberata era quella di inserire i temi del bando in uno dei compiti di realtà da svolgere nel corso dell’anno scolastico. Prima e unica istanza fu quella di rendere gli alunni protagonisti del percorso. Appassionò molto sia me sia i miei colleghi strutturare un itinerario d’apprendimento-insegnamento che implicasse un esodo dagli stili di comportamento consolidati, convenzionali e radicati nei contesti scolastici, per procedere “insieme” verso un mutamento. Avremmo voluto ottenere un cambiamento nel modo di pensare, di agire, di essere dei nostri ragazzi. Decidemmo così di attuare una strategia tesa a condurre i nostri alunni ad un apprendimento efficace teso a renderli partecipi della loro storia per spingerli ad assumere un proprio punto di vista. In previsione di ciò divenne necessario e indispensabile accompagnare i ragazzi lungo un impervio cammino di acquisizione di competenze e di strategie mirate a far comprendere loro la società in cui vivono, sempre più incostante, complessa e in via di sviluppo. Scopo ultimo di questa comune strategia fu decidere di essere incisivi nel nostro territorio per essere agenti di cambiamento. A supporto del nostro progetto impiegammo metodologie che ci permettessero di attenzionare i bisogni di ciascuno: accettando le diversità degli alunni disabili e valorizzandole in quanto arricchimento per l’intera classe. Tutto ciò in prospettiva di favorire un senso di appartenenza e costruire relazioni socio-affettive positive.

L’entusiasmo dei ragazzi fu incessante. Lavorarono instancabilmente e nella prima settimana di marzo i prodotti da loro realizzati furono tutti spediti. Dopo l’invio, iniziò la lunga attesa che riuscimmo a contrastare grazie ad un piccolo seme di speranza germogliato in ognuno di noi. Incrociammo le dita sperando in un riscontro positivo. Il 19 Aprile una mail dell’associazione “Biblia” ci annunciò che che si era aggiudicato il primo posto, vincendo il Concorso Nazionale per l’anno scolastico 2017/2018, l’ebook della IIE “Pozzo d’acqua viva”, selezionato fra 198 elaborati. Scelto dalla commissione formata da: Daniela Marrocchi (MIUR), Carla Guetti (MIUR), Marinella Perroni (Vice Presidente di Biblia, teologa e responsabile del BES, “Bibbia e scuola”), Brunetto Salvarani (teologo e critico letterario) e Maria Teresa Spagnoletti (Magistrato e componente del CD di Biblia) era stato così valutato:

“Il lavoro consiste in un ebook. Interessante la scelta della natura dell’elaborato che è inusuale. Il lavoro mostra una cura nella realizzazione: si alternano disegni e musiche di accompagnamento suonate da un flauto. Il testo biblico è narrato con consapevolezza e il lavoro risulta originale”.
Comunicare la notizia ai vincitori, assieme al preside e alla vicepreside, mi commosse. Quando il mio sguardo incrociò gli occhi increduli e meravigliati dei ragazzi, un tripudio di emozioni inondò il mio cuore. Osservai bronci sospettosi di chi, per autodifesa, usava munirsi della corazza dello scetticismo e della distanza; occhi pieni di lacrime gioiose; volti di chi non avrebbe mai pensato di poter vincere qualcosa nella propria vita. Pensammo che la nostra avventura si fosse conclusa il 4 Maggio 2018 giorno della premiazione avvenuta a Firenze presso l’aula magna della Facoltà di Agraria tra consensi e applausi del pubblico colpito dall’elaborato dei nostri ragazzi. In realtà non avremmo mai potuto immaginare cosa ci stava per riservare la nostra storia.

Davide Venturi, l’autore della trasmissione “Protestantesimo” di Rai 2, con nostro immenso stupore, ci contattò per realizzare un servizio insieme ai ragazzi della classe IIE, vincitori del concorso indetto da “Biblia”, sull’acqua come sorgente di vita e come elemento indispensabile all’essere umano. Grazie al nostro Dirigente scolastico, Franco Pignataro, nostra guida sapiente, riuscimmo a portare a termine nel modo migliore anche questa difficile esperienza che, onestamente, ci colse all’improvviso e un po’ impreparati. Non capita tutti i giorni, infatti, di avere tra i corridoi della scuola una troupe televisiva capace di rendere i nostri ragazzi protagonisti per un giorno di un esperienza così forte che, con grandi soddisfazioni, si concluse con la messa in onda del reportage giorno 3 Giugno 2018.
Guardare mille volte quel servizio mi fece dimenticare le difficoltà. Provai una gioia profonda nel constatare la semplicità dei miei ragazzi ma anche il coraggio, la sicurezza e la serietà dimostrata. Sentimenti di positivo orgoglio per come si sono affidati a noi sentendosi a volte inappropriati per quel compito apparentemente più grande di loro.

Quest’avvenimento gli ha spronati più che mai ad esplorare la dimensione dell’unità. Unità di cui, nelle dinamiche del gruppo classe, prima del concorso, si percepiva la mancanza e che ora esplodeva in un:
“Uno per tutti, tutti per uno!”; “Insieme tutto è possibile”; “L’unità è un’esperienza strabiliante, stratosferica”.

Noi insegnanti, paghi della riconoscenza dei nostri alunni e consapevoli di avere compiuto uno splendido miracolo, siamo consci che nella passione educativa anche l’escamotage della partecipazione ad un concorso “Minaccia e Salvezza: l’Acqua nella Bibbia” può servire a far trovare a ciascuno il suo tesoro nascosto! L’acqua che fa nuove tutte le cose.

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