PAS, Pittoni: percorso è selettivo. Nel 2013 tre bocciati su dieci

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PAS e concorso straordinario: settimana decisiva. Primo appuntamento domani con la conferenza stampa dei sindacati, poi mercoledì manifestazione dei precari e probabilmente venerdì Consiglio dei Ministri. 

Nel frattempo però la polemica sul provvedimento si concentra sulla riserva politica avanzata dal M5S su alcuni punti del testo.

Cosa chiede il M5S per poter dare il proprio assenso al decreto

“Pretendiamo – scrive il M5S – che all’interno del decreto si rispettino alla lettera le linee dell’intesa del 24 aprile che parlano di percorsi abilitanti selettivi e concorso con procedure e non con selezione semplificata. ”

Dunque, il PAS deve essere selettivo e il concorso straordinario con procedura semplificata, non selezione semplificata.

Il Ministro Bussetti ritiene che la riserva possa essere sciolta positivamente e che dopo l’ok tecnico al testo possa arrivare anche quello politico.

I PAS sono selettivi: intervento del Sen. Pittoni

“Sui precari della scuola la Lega intende rispettare il punto 22 del contratto di Governo, il quale prevede una “fase transitoria” per garantire “il superamento delle criticità che in questi anni hanno condotto a un cronico precariato”, parallelamente all’avvio di un “efficace sistema di formazione”.

Da qui la collaborazione tra ministero dell’Istruzione e le cinque principali sigle sindacali, onde definire misure straordinarie per la stabilizzazione del precariato storico e il varo di percorsi abilitanti con selezione in uscita come nel 2013/2016. Contrariamente a voci circolate su alcuni blog, si tratta infatti di superare numerose prove d’esame assolutamente selettive.

Contiamo quindi sulla conferma della sintonia d’azione con i colleghi del M5s, visti gli obiettivi comuni espressi nel contratto di Governo e il coinvolgimento dello stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte».

Lo afferma il senatore Mario Pittoni, presidente della commissione Cultura a palazzo Madama e responsabile istruzione della Lega.

«I cosiddetti PAS – spiega -, superando la concezione nozionistica della valutazione mediante uniche prove d’esame, assicurano una reale selezione ex ante, in considerazione dell’esperienza professionale, in itinere, con diversi esami universitari, e ex post, con l’esame conclusivo (nel triennio accademico 2013/2016 quasi 3 aspiranti docenti su 10 non sono stati ammessi all’esame finale per non aver superato singoli esami del piano di studio).

La formazione specialistica per l’insegnamento – precisa Pittoni – viene erogata dalle università pubbliche mediante corsi di studio (denominati TFA e PAS) preordinati all’acquisizione di CFU (crediti formativi universitari) nei seguenti SSD (settori scientifico-disciplinari): didattica generale e speciale, pedagogia generale e speciale rivolta ai bisogni educativi speciali, pedagogia sperimentale, didattica disciplinare, laboratori pedagogico-didattici, tecnologie dell’informazione e della comunicazione per la didattica.

A conclusione dei numerosi esami di profitto sostenuti dagli aspiranti docenti, si accede a un ulteriore esame, di competenza ministeriale, abilitante all’insegnamento”.

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