Pagamento delle supplenze, per la FLCGIL ritirare la nota e abolire il cedolino unico

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red – Giorno 13 Aprile il MIUR ha emanato una nota con la quale dà indicazioni per pagare le supplenze brevi e saltuarie. Per la FLCGIL il ministero nasconde l’obiettivo di far pagare le supplenze con i soldi delle scuole.

red – Giorno 13 Aprile il MIUR ha emanato una nota con la quale dà indicazioni per pagare le supplenze brevi e saltuarie. Per la FLCGIL il ministero nasconde l’obiettivo di far pagare le supplenze con i soldi delle scuole.

In un comunicato apparso sul proprio sito, la FLCGIL chiede il ritiro della nota 2446. Una nota, dichiarano nel comunicato, che "spiega alle scuole come dovrebbero fare per non chiedere al ministero i soldi per pagare le supplenze brevi saltuarie".

In realtà l’obiettivo è un altro: "cercare di nuovo un sistema per pagare le supplenze con i soldi delle scuole".

Il comunicato spiega che la nota spinge le scuole, "al momento dell’esaurimento della prima assegnazione di fondi per pagare i supplenti," di "coprire la maggiore attenzione il maggiore impiego di spesa:

  1. mediante storno compensativo, cioè riducendo altre previsioni di spesa, eccedenti rispetto agli impegni iscritti sino al momento, ed incrementando in pari misura la previsione di spesa per le supplenze brevi e saltuarie, con riferimento sia al lordo dipendente (tipo/voce “01.01” e “01.02”) che al lordo Stato (tipo/voce “01.11”);
  2. mediante prelievo dall’avanzo d’amministrazione rimasto da utilizzare, entro il limite della quota di avanzo non determinata da residui attivi;
  3. solo nel caso in cui non sia possibile provvedere ai sensi di uno dei due punti precedenti, si potrà provvedere ad una variazione di bilancio iscrivendo una maggiore previsione di entrata e corrispondente accertamento a carico dello Stato, col quale coprire la maggiore previsione di spesa e il corrispondente impegno per supplenze brevi e saltuarie.

Al di là dei tecnicismi – spiegano dal sindacato – significa che, prima di prevedere le nuove entrate che dovrà inviare il MIUR, le scuole dovrebbero usare i soldi dei progetti o quelli non programmati, in questo caso solo se non derivano da soldi anticipati dalle scuole (i noti residui attivi) che il MIUR continua a non voler restituire."

"La nota prosegue spiegando che se arriveranno ulteriori assegnazioni dal MIUR si potranno ripristinare, con le necessarie variazioni, le disponibilità dei progetti o la disponibilità non programmata. Se non arriveranno i soldi le variazioni avranno coperto le esigenze e non risulteranno debiti del MIUR nei confronti delle scuole che avranno così pagato le supplenze con propri fondi."

L’invito del sindacato è di non cadere nella trappola e di lavorare seguendo le norme del regolamento di contabilità, come le note del MIUR programma annuale, hanno consentito tranquillamente di fare fino ad oggi: "registrare le nuove entrate necessarie ed accertarle procedendo poi a comunicarle con i monitoraggi al MIUR".
 

Altra questione riguarda il cedolino unico del quale il sindacato ha recentemente chiesto l’abolizione. Infatti la nota, dopo aver spiegato come calcolare e registrare gli impegni per il pagamento dei supplenti dichiara che: "Naturalmente, al personale di cui trattasi (i supplenti) potranno essere eventualmente riconosciuti compensi accessori ai sensi della vigente normativa in materia di contrattazione d’istituto". "Peccato che – dicono dalla FLCGIL – l’utilizzo dei fondi contrattuali è stato scippato alle scuole del sistema del cedolino unico che parla solo il personale con contratto a tempo indeterminato e quindi non gestisce la retribuzione dei supplenti."
 

Cedolino unico del quale il sindacato aveva già chiesto l’abolizione del documento "Salvascuola", considerandolo uno strumento che invece di rafforzare l’autonomia delle scuole conduce ad una centralizzazione "che poco a che fare con il processo autonomistico".
 

Nota 2446 del 13 aprile 2012

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