Orientamento. L’editoria e le professioni legate al settore

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Il 6 dicembre, nell’avveniristica sede del Roma Convention Center, meglio nota come la Nuvola di Fuksas, si è aperta la XVI edizione della Fiera della piccola e media editoria Più Libri Più liberi, che insieme al Salone del Libro di Torino rappresenta uno dei più importanti appuntamenti per professionisti e amanti del settore dell’editoria. Dunque un’ottima occasione per chiunque voglia conoscere in maniera diretta il lavoro delle case editrici e dei lavoratori del libro, nonché le dinamiche che coinvolgono il comparto di produzione del libro. Un’ottima occasione anche per cominciare a rinverdire i fasti di un settore che da qualche anno, come dimostrano i dati divulgati dall’Associazione Italiana Editori (AIE), non sta vivendo uno dei suoi momenti più felici (qui i dati sull’economia legata alla cultura e alla creatività in Italia).

Infatti, a fronte di un cospicuo aumento di imprese nel settore (+5,8% dal 2015 al 2016) e di un largo aumento dei testi pubblicati (soprattutto di quelli in formato elettronico, che dal 2015 al 2016 registrano un +29,6%), durante lo scorso anno in Italia si è registrato, in linea con quanto accade da tempo, un preoccupante calo del numero dei lettori, ovvero i veri e propri consumatori di questo specifico comparto.

Secondo i dati, infatti, nel 2016 la percentuale italiana di lettori (ossia i maggiori di sei anni che durante i 12 mesi hanno letto almeno un libro non scolastico) sulla popolazione totale si attesta su un valore del 40,5%, ponendo il nostro Paese ben lontano da altri contesti come la Norvegia, la Francia, il Canada e gli Stati Uniti d’America, Paesi in cui la percentuale di lettori nel 2016 è stata, rispettivamente, del 90, 84, 83 e 73%. Un dato che inoltre fotografa impietosamente una tendenza tutta nostrana, se è vero che soltanto sei anni prima, ovvero nel 2010, la percentuale dei lettori si attestava in Italia attorno al 47%.

Questi dati, tuttavia, non devono far scoraggiare coloro che intendano intraprendere una carriera nel settore, soprattutto per quel che riguarda una delle figure chiave del mondo dell’editoria che, nonostante le tendenze succitate, sembra stia vivendo un periodo favorevole in termini di possibilità occupazionali. Stiamo parlando in particolare del profilo professionale del traduttore che, secondo quanto ci suggerisce il Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in accordo con ANPAL, come tutte le professionalità appartenenti al settore linguistico è particolarmente ricercato dalle aziende nonostante le difficoltà che si incontrano nel reperire sul mercato simili profili.

La sorte che attualmente sta toccando i traduttori (e con essi gli interpreti) non è tuttavia la stessa di altre figure che popolano il comparto editoriale. Sono infatti in calo le possibilità di impiego riguardanti gli scrittori e le professioni assimilate, come per esempio quella dell’editor o curatore editoriale, se è vero, come sostengono ancora i dati del Sistema Excelsior di Unioncamere, nel 2016 si è registrata una sensibile diminuzione nelle assunzioni da parte delle imprese di simili profili.

Allo stesso modo, la professione del grafico vede svilupparsi in discesa le sue performance occupazionali. Sono sempre i dati Excelsior Unioncamere a confermarcelo, allorquando fotografano un calo dell’1% circa (al 2016) nelle assunzioni da parte delle aziende di profili professionali appartenenti alla categoria professionale dei grafici, disegnatori e allestitori di scena.

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