Orientamento. Cresce il settore moda: cosa cercano le aziende? Consigli utili per gli orientatori

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Scegliere il percorso da intraprende dopo aver concluso il ciclo di studi superiore, può lasciare talvolta incerti e dubbiosi.

Continuare a formarsi iscrivendosi ad un corso di laurea oppure imboccare la via del lavoro resta una decisione che va presa tenendo in debita considerazione tutta una serie di aspetti che vanno dalle aspirazioni personali degli studenti e delle studentesse, alle opportunità che si presentano proprio nel momento in cui sono chiamati a dare un indirizzo al proprio futuro, tanto in ambito professionale che formativo. Una delle principali difficoltà in questo passaggio risiede nella chiarezza con cui lo studente si pone rispetto a ciò che si vorrebbe (o piacerebbe) fare. Orientarsi – con il supporto di persone che hanno fatto dell’orientamento una professione – consente di posizionarsi rispetto a tale scelta in modo più chiaro, consapevole e informato.

E nel caso si intenda guardare con particolare attenzione a possibili sbocchi professionali presenti sul mercato, essere a conoscenza dei settori economici che più di altri offrono interessanti prospettive occupazionali rappresenta senz’altro un primo elemento che può aiutare nella scelta.

Cresce il settore della Moda

Lavorare nel sistema moda richiede oggi un mix di competenze e conoscenze che esaltano know-how tecnico, creatività e innovazione. L’utilizzo del termine “sistema” fa riferimento ai diversi ambiti di attività che rientrano nel settore moda:

  • Abbigliamento
  • Tessile
  • Calzatura
  • Gioielleria
  • Pelletteria
  • Concia

Come di recente segnalato da Confartigianato in un documento di approfondimento, il settore è composto nel complesso da 141.523 imprese a forte vocazione artigiana, il cui contributo è stato determinante per la crescita dell’intero comparto, ritornato a far segnare numeri positivi (+2,9%) grazie soprattutto alla ripresa dei comparti gioielleria (6,6%), abbigliamento (5,4%) e pelle (2,7%). Ed interessanti sono le ripercussioni di questa crescita anche dal punto di vista occupazionale, con 510.314 addetti di cui oltre 90% concentrato nel TAC (Tessile, Abbigliamento e Calzature).

Settore moda: cosa chiedono le imprese?

L’utilizzo di fonti di informazioni come queste consente di comprendere, in prima battuta, lo stato di salute di un settore di impiego e di approfondire, rispetto ai fabbisogni professionali espressi in quella specifica realtà produttiva, quali sono le aree di competenza già possedute e quali quelle da rafforzare per orientare e allineare al meglio il profilo di un giovane che aspira a lavorare o formarsi ulteriormente per entrare nel settore.

Nel caso specifico del sistema moda, parliamo di un settore che richiede già da alcuni anni profili professionali che abbiano familiarità non solo con un “sapere tradizionale”, ma che siano in grado di progettare e realizzare prodotti in maniera creativa, di commercializzarli e renderli appetibili su un mercato altamente competitivo. Diversi sono i percorsi di istruzione superiore che concorrono a formare profili che vanno in questa direzione, contribuendo a sviluppare creatività, capacità progettuali, tecniche di marketing e introdurre gli studenti all’utilizzo di specifici software per trasformare idee in figure di design.

Un salto, sul piano delle competenze, che risponde alla necessità delle imprese di rapportarsi con realtà internazionali sempre più competitive. I profili professionali che intercettano in maniera efficace queste esigenze sono molti, tra cui il modellista, il disegnatore di moda, il confezionista, professioni verso cui le imprese guardano con particolare attenzione e che ben intercettano i fabbisogni professionali del settore.

La nostra sezione dedicata ad orientamento ed alternanza

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