Nuove classi di concorso. Coordinamento Nazionale TFA: appello al MIUR per tutelare i diritti degli abilitati

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Tra le tante criticità sollevate dal bando di concorso, la peggiore è forse la sorte riservata agli abilitati di classi di concorso accorpate, che si trovano a dover essere esaminati tra poche settimane su materie per le quali non hanno abilitazione e che, in alcuni casi, hanno affrontato solo marginalmente nel loro percorso di studi.

Tra le tante criticità sollevate dal bando di concorso, la peggiore è forse la sorte riservata agli abilitati di classi di concorso accorpate, che si trovano a dover essere esaminati tra poche settimane su materie per le quali non hanno abilitazione e che, in alcuni casi, hanno affrontato solo marginalmente nel loro percorso di studi.

Il problema si presenta particolarmente evidente nelle seguenti nuove classi di concorso: 

A 34 Scienze e tecnologie chimiche (ex  A012-A013-A066)

A 37 Scienze e tecnologie delle costruzioni, tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica (ex A016-A071-A072)

A 40 Scienze e tecnologie elettriche ed elettrotecniche (ex A034-A035)

AD 09 Discipline grafiche, pittoriche e scenografiche (ex A008-A021-D611-D615-D619-D620)

 Accorpamenti abnormi (addirittura fino a sei cdc) tra materie che fino a questo momento avevano seguito percorsi distinti, quali chimica e chimica agraria, o elettronica ed elettrotecnica. Gli abilitati in discipline pittoriche si trovano a dover concorrere su scenografia e scenotecnica, quando finora non gli era mai stato chiesto di occuparsi di teatro; gli ingegneri industriali abilitati in ex A071su topografia e costruzioni, finora terreno di studio solo per gli ingegneri civili. A ciò si aggiunga anche la presenza di prove pratiche, per le quali si richiede una conoscenza non solo teorica.

È evidente come non si possano cambiare le carte in tavola all’ultimo momento a docenti che hanno già seguito un duro e costoso percorso abilitante (a numero chiuso nel caso del TFA). Va trovata una soluzione-ponte, quale ad esempio diversificare le prove per classi di provenienza e provvedere a formare i docenti vincitori sulle parti delle discipline che – non certo per loro colpa – non conoscono bene. In caso contrario saranno inevitabili i ricorsi.

Il Coordinamento Nazionale TFA si rivolge, con la seguente lettera aperta, al ministro Giannini e all’on. Rocchi, relatrice del provvedimento di riforma delle classi di concorso in Commissione alla Camera, che aveva manifestato l’intenzione di tutelare i diritti delle abilitazioni già esistenti. 
Chiediamo ad esse una presa di posizione pubblica sul problema qui sollevato e su come sia da intendersi la suddetta tutela. 

Per il Coordinamento Nazionale TFA:

Prof. Alessandro Viti, Presidente

Proff. Ilaria Gallitelli e Dario Vinci (A 37)

Prof.ssa Anna Pisani (AD 09)

Prof.ssa Irene Rovardi (A 34)

Prof. Michele Russo (A 40)

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