Nord e Sud contro merendine e bibite a scuola. La Sicilia ci riprova

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dp – Dopo la Sicilia che si è vista impugnare la legge regionale che suggeriva di bandire dalle scuole le bibite gassate, adesso è la volta della Lega Nord che imita il Governo autonomo dell’isola e presenta in Assemblea legislativa una risoluzione che invita la Giunta ad "assumere le opportune iniziative per vietare la presenza di distributori automatici di bevande gassate e merendine nelle scuole".

dp – Dopo la Sicilia che si è vista impugnare la legge regionale che suggeriva di bandire dalle scuole le bibite gassate, adesso è la volta della Lega Nord che imita il Governo autonomo dell’isola e presenta in Assemblea legislativa una risoluzione che invita la Giunta ad "assumere le opportune iniziative per vietare la presenza di distributori automatici di bevande gassate e merendine nelle scuole".

"I problemi di sovrappeso e l’obesità sono in gran parte conseguenti a stili di vita caratterizzati da un’alimentazione non corretta e da carenza di attività motoria – ha sottolineato il leghista Corradi – in questo contesto, il consumo di bevande gassate e di merendine è considerato fra i fattori che concorrono più negativamente e rendono esponenziale la crescita dei casi di obesità tra giovani e giovanissimi".

Ma a quanto pare, come scrivevamo in un precedente articolo, la salute degli studenti in contrasto con le norme comunitarie. Difatti, la norma della regione autonoma siciliana è stata impugnata il Commissario dello Stato davanti alla corte Costituzionale, ritenendola "in contrasto con le norme comunitarie". Forse l’Europa sta stretta al benessere delle future generazioni.

"In Inghilterra – ci ricorda il Corradini – la presenza di distributori automatici che vendono questi prodotti è vietata dal 2007 il che avviene anche in 14 Stati degli Usa."

E’ anche vero che le scuole possono occuparsi della salute dei propri studenti utilizzando il buon senso, senza la necessità di una legge, bandendo i distributori di bibite e merendine autonomamente.

Nel frattempo la Sicilia ci riprova e ritorna alla carica con Giulia Adamo, capogruppo dell’Udc all’Ars, che sottolinea: "saremo accanto ad Antonello Cracolici nella riproposizione della norma che, siamo certi, sarà in grado di chiarire quei punti che sono stati oggetto di rilievo da parte del Commissario, dimostrando così che non vi alcun contrasto con quanto previsto dalla Costituzione e dal Trattato dell’Unione europea".

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