No compiti per le vacanze! Il Ministro delegittima gli insegnanti

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red – Si tratta del pensiero espresso da un gruppo di dirigenti riuniti sotto il titolo di "Gruppo di Firenze" che ha inviato una lettera al Ministro in occasione delle ultime esternazioni circa l'inopportunità di assegnare compiti per le vacanze.

red – Si tratta del pensiero espresso da un gruppo di dirigenti riuniti sotto il titolo di "Gruppo di Firenze" che ha inviato una lettera al Ministro in occasione delle ultime esternazioni circa l'inopportunità di assegnare compiti per le vacanze.

Ripercorriamo gli avvenimenti.

Giorno 21 il Ministro dell'istruzione si è rivolta agli studenti e li ha invitati “a convincere gli insegnanti a non farsi dare troppi compiti per le vacanze di Natale per trovare il tempo di dedicarsi alla lettura”. 

Intervento che ha suscitato non poche polemiche. Dalla parte del Ministro si è schierato il poeta e romanziere, Marco Lodi che così ha commentato: "La mole di compiti sui ragazzi è immensa. Una mole cui non corrisponde neanche un grande risultato in termini di apprendimento".

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Il dibattito, insomma, si è acceso. Sulla vicenda sono intervenuti anche i Dirigenti del "Gruppo di Firenze" che hanno inviato una lettera al Ministro. Ve la riportiamo integralmente.

Ministro Carrozza,

per la seconda volta in pochi mesi lei si è rivolta a una platea di studenti in modo tale da delegittimare gli insegnanti ai loro occhi. A settembre li invitò addirittura a ribellarsi “ai genitori, ai prof, alla scuola”; ieri a chiedere ai professori di dare meno compiti per le vacanze; e naturalmente ha riscosso in ambedue i casi un’ovazione.

Quanto ai compiti, è proprio sicura di conoscere meglio di chi ci lavora le esigenze di ogni singola classe e di ogni singolo allievo? Non è forse corretto lasciar decidere ai docenti “in scienza  e coscienza” se dare pochi, molti o nessun compito e se debba trattarsi di leggere un libro, di scrivere un testo o di ripassare un argomento?

Ma il problema è più ampio e più grave: con simili messaggi Lei, il Ministro dell’Istruzione, si pone come difensore dei ragazzi nei confronti di una di una scuola che ai suoi occhi sarebbe oppressiva; e così incoraggia in loro atteggiamenti di contrapposizione e di sfiducia verso i docenti, invece di invitarli alla serietà dell’impegno.

Ci tornano in mente a questo proposito le parole di tutt’altro segno che il presidente Obama disse agli studenti nel 2009: “Possiamo avere gli insegnanti più appassionati, i genitori più attenti e le scuole migliori del mondo: nulla basta se voi non tenete fede alle vostre responsabilità. Andando in queste scuole ogni giorno, prestando attenzione a questi maestri, dando ascolto ai genitori, ai nonni e agli altri adulti, lavorando sodo, condizione necessaria per riuscire”.

La scuola ha infatti estremo bisogno di un governo che le assicuri non solo le necessarie risorse, ma anche il sostegno morale di chi è consapevole dell’importanza e della difficoltà del suo compito.

Con franchezza,
per il Gruppo di Firenze

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