No alle graduatorie permanenti per un precariato permanente

Di Lalla
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Libero Tassella – Professione Insegnante dialoga con Rete Precari Scuola, che ha inviato al ministro Profumo una proposta in 21 punti per il rinnovamento della scuola.

Libero Tassella – Professione Insegnante dialoga con Rete Precari Scuola, che ha inviato al ministro Profumo una proposta in 21 punti per il rinnovamento della scuola.

In particolare i punti analizzati dall’associazione Professione Insegnante sono:

 "3) Ritrasformazione delle attuali graduatorie provinciali ad esaurimento in permanenti mantenendo la possibilità di trasferimento in unica provincia a “pettine”

4) Congelamento della tabella di valutazione dei titoli da inserire nelle graduatorie.

5) Istituzione di un percorso abilitante per i non abilitati a numero chiuso secondo le esigenze dei territori con obbligo di immissione di quest’ultimi nelle graduatorie trasformate in permanenti. Assoluta contrarietà ad ogni forma di "sanatoria" che abiliti nuovo personale non selezionato tramite concorso per esami e che ecceda il contingente determinato dalla programmazione regionale"

Se possiamo essere d’accordo sul punto 4 (le Tabelle di valutazione dei titoli sono state da sempre terreno di incursione della politica politicante e delle Università mercato& vendita di punti), anche se a mio avviso una G.E.N., come da noi prospettata,  ad esaurimento, non può non  prevedere la rimodulazione del punteggio di chi è in prima e seconda fascia delle graduatorie ad esaurimento provinciali per costituire un’unica fascia nonché una rimodulazione nel costituire una graduatoria per gli insegnanti specializzati, ora inesistente, ( GISADA), agli esponenti della  Rete Precari  Scuola della Sicilia stanno bene il “toto province”  di cui al DM 44/2011, che prevede il trasferimento in una sola provincia,  le graduatorie provinciali,  un vero tappo di disoccupazione ormai, tanto da impedire il diritto alla libera circolazione del precariato insegnante su tutto il territorio nazionale, il ritorno tout court alle graduatorie permanenti, che ogni anno si ingrossano e mai si esauriscono, i redivivi corsi abilitanti per i non abilitati, qui , a parte altre richieste di matrice Cobas più o meno condivisibili e altre improbabili, come il sussidio a chi è in graduatoria, fatte peraltro a un ministro tecnico ( sic!!) nella più completa latitanza della politica che ha scelto l’irresponsabilità di una soluzione semi aventiniana, si prospetta un precariato permanente.

Siamo sempre più convinti che molto spesso, anche se inconsapevolmente ma qui consapevolmente ( la Piattaforma è una piattaforma politica intesa a creare consenso immediato, vedi punto 1 e 2, chi non sarebbe d’accordo, sul ritiro della controriforma di Gelmonti?), non si riesca a pensare  o non si voglia pensare oltre un precariato che sia strutturale alla professione insegnante e alla scuola, noi  ormai pensiamo con tanti precari inseriti in graduatoria ad esaurimento, sfruttati per anni dallo Stato nelle scuole, spesso in quelle impossibili della periferia  più degradata  e dalle Università con la mercatura del punteggio, che bisogna nell’immediato esaurire le graduatorie ad esaurimento (del resto questo non a caso si chiamano così! ), lo stato ha questo impegno, allo Stato non si può fare questo sconto di cambiare ancora le regole, ritornando alle graduatorie permanenti; superando lo scoglio della divisione di posti (50%) che vanno ancora a concorsi dell’altro secolo, e solo quando, di volta in volta, le graduatorie si saranno esaurite per classi e per posti sul territorio nazionale, solo allora,  e non si tratta come pure demagogicamente si è obiettato di 20 anni, partire con un nuovo ingresso nella professione,  degno di questo nome, una procedura concorsuale per titoli ed esami di livello nazionale, con l’abilitazione come  titolo di accesso di acceso, possibilmente con prove psicoattitudinali in ingresso, con un numero certo e programmato di posti messi a concorso, con necessaria  cadenza triennale, del resto in Italia i concorsi prima di essere provinciali e regionali, erano nazionali!

Le proposte di Rete Precari Scuola Sicilia

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