No al pettine

Di Lalla
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red – Oggi è il giorno del No al pettine. Dopo le testimonianze di ieri con e mail a favore del trasferimento sul territorio nazionale, pubblichiamo le e mail contrarie all’aggiornamento delle graduatorie, in difesa delle posizioni conquistate. In calce il link agli altri documenti pubblicati, a favore dell’una o dell’altra posizione.

red – Oggi è il giorno del No al pettine. Dopo le testimonianze di ieri con e mail a favore del trasferimento sul territorio nazionale, pubblichiamo le e mail contrarie all’aggiornamento delle graduatorie, in difesa delle posizioni conquistate. In calce il link agli altri documenti pubblicati, a favore dell’una o dell’altra posizione.

Teresa

"Sono la madre di un professore precario che, per mancanza di lavoro al sud, appena laureatosi, dopo aver freguentato le SISSIS e dunque abilitatosi si è trasferito in una città del Nord. Si trova lì da circa otto anni, assumendo anche la locale residenza. Inizialmente ha lavorato saltuarmente accettando qua e là varie supplenze. Naturalmente ciò ha comportato enormi sacrifici come è facile immaginare, attenuati dalla speranza che prima o poi venissaro coronati con il passaggio a ruolo. Da quattro anni ad oggi ha avuto l’incarico per tutto l’anno trovandosi quest’anno ad occupare il primo posto in graduatoria in quella provincia.

Ora io mi domando e lo domando soprattutto a coloro che sono favorevoli alle graduatorie a pettine, che fine potrà fare mio figlio dopo tutti questi anni passati lontano da casa, se altri docenti con punteggi superiori fanno domanda in quella provincia? Provate ad immaginare, in teoria potrebbe trovarsi in una situazione tale da non avere neanche più supplenze.

In ogni caso capisco pure la situazione di coloro che per vari motivi preferirebbero cambiare provincia. Penso che si diovrebbe trovare una soluzione tale da non danneggiare nessuno o per lo meno ridurre al minimo il danno e lasciare pochi scontenti.

Mi rendo conto che non è facile. Basterebbe che la politica, se ancora ha buon senso, venire incontro ai precari, assumendo di ruolo, non a contagocce, come ha fatto fino adesso, almeno coprire i posti che risultano vaganti e non produrre più tagli. Vogliamo una buona volta per tutte debellare questa vergogna del precariato nella scuola che non fa onore a nessuno? Mi domando ancora, come sia possibile non assumere di ruolo, chi negli ultimi anni ha avuto incarichi annuali per più anni occupando posti vaganti in organico di diritto. Chi ha creato il precariato se non la politica, ed è la stessa che dovrà provvedere a risolvere questa situazione così ingarbugliata, pensando soprattutto che i docenti precari non sono dei numeri ma sono delle persone e come tali devono essere trattati."

Sonia Fascendini

"Cara Giusy e Elisa, sono un’insegnante della provincia di Sondrio e sono la prima in graduatoria da 4 anni. Ma per motivi vari ancora non sono stata chiamata in ruolo…(uno per tutti .. avevo lavorato pure in carcere per avere doppio punteggio ma non mi è mai stato attribuito perchè a detta del Presidente della Repubblica al quale ho fatto ricorso era "la scuola che entrava in carcere" e non c’era all’interno una scuola vera e propria..).

Quando mi sono sposata mi sono trasferita in una provincia vicina (Lecco) e sapendo che nel giro di pochi anni sarei entrata in ruolo ho deciso nel 2007 di rimanere nella graduatorie di Sondrio, compiendo ogni giorno ore e ore di macchina per recarmi a scuola da casa.

Ora quest’anno dovrei davvero entrare in ruolo, ma se immettessero a pettine mi catapulterebbero 4° o 5° e a quel punto sarebbe un’ enorme delusione date le fatiche immani sostenute in questi anni..E pensa che le la persona che già ha inoltrato il ricorso avverso la mia posizione in graduatoria ha solo 2 anni più di me e 80 punti in più…Lei è di Lampedusa. Tu pensi che questa signora rimarrà qui a lungo? Purtroppo l’esperienza maturata in questi anni mi porta a pensare che lei come tutti gli insegnanti provenienti da molto lontano si inseriscono nelle "buone" graduatorie per poi andarsene via il più presto possibile lasciando la cattedra del ruolo occupata per anni e i ragazzi senza l’insegnante titolare. Questo non vuole dire che gli insegnanti non abbiano diritto a spostarsi, anzi sarebbe un’ingiustizia enorme. Però la cosa andrebbe regolarizzata, chi si inserisce in una graduatoria ci deve rimanere almeno per 5-6 anni così da garantire una certa continuità.

Quello che ti voglio dire è che umanamente capisco benissimo le vostre preoccupazioni e lamentele, ma la colpa non è nè nostra (del no pettine) nè vostra (pro pettine)..sta nella legge che non tutela nessuno. Nel 2007 si era detta una cosa e se ne è fatta un’altra. Inoltre ci tengo a precisare che nessuno del no pettine è razzista!! Tu pensa che io valtellinese da generazioni ho sposato un pugliese quindi davvero non metterla su questo piano. Io ho una collega (se vuoi ti lascio la mail) che è campana. Lei ha deciso nel 2007 di rimanere nella graduatoria di Sondrio per lo stesso mio motivo rinunciando alla vicinanza del marito. Tant’è che lei si è trasferita qui con due bimbi e il marito lo vede una, due volte al mese..Ora anche lei è addolorata al pensiero che il suo enorme sacrificio non sia valso a nulla..

Per salvare capra e cavoli basterebbe una forte immissione in ruolo che regolarizzi tutti, è davvero deprimente mettere "contro" gli insegnanti. Un abbraccio e spero ci vada bene a tutti!!"

I genitori in ansia per il futuro dei figli, docenti precari

Graduatorie aperte: sì o no?

Sì al pettine

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