DL istruzione, sono circa 100 gli emendamenti bocciati. Tra gli ammessi: autovalutazione scuole, ripartizione posti di sostegno e finanziamenti per spese libri

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SNR – Degli circa 550 emendamenti presentati al dl Istruzione 129 sono stati dichiarati inammissibili. A cassarli è stata la commissione Cultura della Camera che sta esaminando il decreto in sede referente. Tra gli inammissibili 15 sono stati reinseriti dopo il ricorso presentato dai firmatari.

SNR – Degli circa 550 emendamenti presentati al dl Istruzione 129 sono stati dichiarati inammissibili. A cassarli è stata la commissione Cultura della Camera che sta esaminando il decreto in sede referente. Tra gli inammissibili 15 sono stati reinseriti dopo il ricorso presentato dai firmatari.

La scure dei requisiti di ammissibilità quindi si è abbattuta su poco meno della metà delle proposte di modifica. Caduti, in quanto giudicati estranei alla materia del decreto o perché carenti di adeguate coperture finanziarie, gli emendamenti sulle scuole paritarie; quasi tutti gli emendamenti di riapertura delle graduatorie ad esaurimento; caduto anche l’emendamento Pdl, che modificava il Testo Unico che introduceva la biennalità dei concorsi (già prevista dalla delega Fioroni) e fissava l’abilitazione quale titolo di partecipazione. E ancora: bocciata l’introduzione di un sistema di allerta per prevenire le frequenza irregolare degli studenti. "Mi dispiace moltissimo – ha detto Michela Santerini (Scelta Civica), presentatrice dell’emendamento – che abbiano escluso la possibilità di introdurre gruppi di controllo e monitoraggio per prevenire le assenze degli studenti che sono un fattore premonitivo dell’abbandono scolastico”.

Rigettate inoltre le proposte di modifica all’art. 17 sull‘ampliamento dell’alternanza scuola-lavoro ai cinque anni delle scuole superiori. Emendamenti – ha spiegato la deputata Pdl Elena Centemero "a cui tenevamo in modo particolare ma che sono stati considerati estranei al decreto". Restano invece, tra i sopravvissuti alcuni emendamenti “tecnici”, vediamone alcuni:

Il gruppo di Scelta Civica con un emendamento a prima firma Milena Santerini chiede che sia data la possibilità alle scuole di istituire, in raccordo con l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (Invalsi), un "nucleo di autovalutazione" dell’efficienza e della qualità complessive del servizio scolastico.

"Il regolamento interno dell’istituzione – si legge nell’emendamento – disciplina il funzionamento del nucleo di autovalutazione"; quest’ultimo dovrà essere composto da un minimo di cinque fino a un massimo di sette persone, "assicurando in ogni caso la presenza di almeno un soggetto esterno, individuato dal consiglio dell’autonomia sulla base di criteri di competenza, e di almeno un rappresentante delle famiglie, un rappresentante degli studenti iscritto alla scuola secondaria di secondo grado e un rappresentante dei docenti".

Il nuovo "nucleo di autovalutazione" dovrà predisporre ogni anno un rapporto di autovalutazione dell’istituto scolastico. Il rapporto sarà il parametro di riferimento per l’elaborazione del piano dell’offerta formativa e del programma annuale delle attività, nonché della valutazione esterna della scuola realizzata secondo le modalità previste dal sistema nazionale di valutazione.

Sempre a firma Santerini (Sc) è sopravvissuto l’emendamento in materia di ripartizione dei posti di sostegno tra le regioni: "Dall’anno scolastico 2015-2016 – si legge nella proposta di modifica – il riparto di cui al precedente comma (dei posti assegnati ai docenti di sostegno per gli alunni con disabilità; Ndr) viene assicurato equamente a livello regionale, in modo da determinare una situazione di organico di diritto dei posti di sostegno percentualmente uguale nei territori".

Sempre all’articolo 15 del decreto e in tema di "sostegno" è passata una proposta a firma Elena Centemero con la quale il Pdl chiede di varare (a partire da questo anno scolastico, 2013-2014) "disposizioni che prevedano interventi utili a garantire il sostegno degli alunni con disabilità frequentanti scuole paritarie, in particolare quelle secondarie di primo e secondo grado".

Il personale docente titolare delle classi di concorso C999 e C555 (personale docente inidoneo e degli Itp, insegnanti tecnico pratici) potrà transitare “su un’altra classe di concorso della tabella A per la quale sia abilitato e/o su classe di Concorso della tabella C in cui abbia sostenuto concorso pubblico anche negli Enti Locali di provenienza”. Lo prevedono due emendamenti distinti Pd e M5s.

Entrambe le proposte chiedono che “il personale docente delle classi C999 e C555, non utilizzato su insegnamenti previsti dalle classi di concorso assegnate, sia utilizzato nelle sedi di appartenenza, per il miglioramento dell’offerta formativa per i progetti di accoglienza, contro la dispersione scolastica, per attività alternative all’ora di religione cattolica, per le supplenze brevi, in affiancamento agli insegnanti di sostegno e di supporto alla didattica laboratoriale e negli Istituti tecnici ad indirizzo Tecnologico come responsabili dell’ufficio tecnico”.

La proposta di modifica presentata dal Partito democratico prevede inoltre per questi docenti l’accesso prioritario ai corsi di specializzazione per docenti di sostegno.

Un altro emendamento Pd – sopravvissuto all’inammissibilità, a prima firma Maria Iacono – prevede: “Resta valida l’abilitazione all’insegnamento e il diploma di specializzazione per i docenti ammessi con riserva ai corsi speciali (del decreto 21 del 2005) per l’abilitazione all’insegnamento per il sostegno”, che abbiano “maturato il requisito di 360 giorni di servizio entro il temine della presentazione delle domande ai corsi speciali e che abbiano superato l’esame di Stato”.

Con un’altra proposta emendativa del Pd – se approvata dalla commissione – il Miur dovrà “garantire la formazione dei docenti sulle didattiche per gli alunni con disabilità e con altri bisogni educativi speciali” evitando così “la delega al solo insegnate per il sostegno”. A tal fine, entro tre mesi dall’approvazione del dl Istruzione, il Miur e le organizzazioni sindacali della scuola dovranno concordare “un’apposita contrattazione collettiva”.

In ultimo, un emendamento Sel a firma Giancarlo Giordano che stanzia a partire dal 2014 50 milioni di euro per il rimborso (ai Comuni) delle spese per i libri di testo erogati gratuitamente. La somma destinata alle scuole primarie.

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