Nessuna bocciatura degli studenti per assenze civiche

Di Lalla
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SISA – L’assurdo, come in una commedia di Ionesco, rasenta il ridicolo, se non ci fosse un risvolto drammatico, inutile e incattivito. L’assurdo inizia con una circolare ministeriale datata 4 marzo sul calcolo delle assenze degli studenti. Già qui verrebbe da ridere, in quale nazione del mondo le regole vengono cambiate dopo che sono trascorsi i 5/8 dell’anno scolastico? Nessuna! Solo la nostra.

SISA – L’assurdo, come in una commedia di Ionesco, rasenta il ridicolo, se non ci fosse un risvolto drammatico, inutile e incattivito. L’assurdo inizia con una circolare ministeriale datata 4 marzo sul calcolo delle assenze degli studenti. Già qui verrebbe da ridere, in quale nazione del mondo le regole vengono cambiate dopo che sono trascorsi i 5/8 dell’anno scolastico? Nessuna! Solo la nostra.

Tale circolare stabilisce nel numero biblico del giubileo: cinquanta, il limite non superabile di assenze per gli studenti, oltre le quali scatta la bocciatura automatica, un assurdo pedagogico prima ancora che legislativo, che rischia di colpire, a prescindere dai risultati scolastici, oltre 25mila studentesse e studenti.

Ora si sprecano le interpretazioni, da quelle governative a quelle dei dirigenti scolastici, dei collegi docenti, delle direzioni scolastiche regionali e provinciali.

Il SISA fornisce la propria e informa la disponibilità alla piena assistenza – sindacale e nel caso giuridica – ai docenti che la faranno propria e agli studenti che vogliano dapprima chiarire la loro posizione nel consiglio di classe prima degli scrutini, quindi nel caso si vedano nella drammatica situazione di doversi rivalere contro una bocciatura d’ufficio.

Il SISA ritiene che le 50 assenze calcolabili debbano essere solo e soltanto le assenze ingiustificate.

Non devono essere calcolate:
1.Tutte le assenze per motivi civici, pedagogici e di cittadinanza, quindi per manifestazioni e per scioperi (il primo svoltosi il 27 settembre 2010, l’ultimo il 13 maggio 2011, guarda caso due giornate di mobilitazione studentesca promosse dal SISA), per occupazione e per autogestione.
2.Le assenze per malattia, visita medica, esame medico.
3.Le assenze per motivi familiari, poiché non può essere impedito ad uno studente di essere parte con la sua famiglia di visite a parenti, esequie di cari estinti et similia.
4.Tutte le assenze che abbiano una giustificazione valida, dagli scioperi dei mezzi pubblici di trasporto, alla partecipazione a convegni e iniziative di carattere culturale.

Restano quindi conteggiabili solo le assenze non giustificate.

Su richiesta il SISA fornirà l’intero elenco dei giorni di manifestazione e sciopero dell’anno scolastico che volge a conclusione, in modo che possano essere espunti dal totale di ogni singolo studente.
L’ultima considerazione, amara, riguarda l’impianto generale dei principi educativi a cui si ispira il ministero, volti a fare dei docenti dei controllori e degli studenti dei controllati.
Il SISA ritiene che il ruolo dei docenti sia quello di promotori di cultura e quello degli studenti di giovani chiamati a costruirsi, con una partecipazione attiva al processo di apprendimento, le solide basi culturali per il loro futuro di cittadini prima ancora che di lavoratori.

La “scuola caserma” è l’ultima frontiera, dopo l’insegnante “guardiano” di quaranta e più studenti per classe, di un progetto educativo che peggiora le condizioni di tutti coloro che varcano il portone delle scuole ogni giorno e che vorrebbero che la scuola non fosse una caserma, ma una comunità educante, per davvero.

Davide Rossi
Segretario generale

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