Napoli aderisce all’appello contro la regionalizzazione. Raccolta firme

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Contro la regionalizzazione del sistema scolastico, la reazione è scattata anche a Napoli. Dopo la petizione lanciata dall’assessore all’istruzione della regione Campania, anche la giunta partenopea si è espressa nella stessa direzione. 

Lo hanno reso noto il vice Sindaco e l’Assessore comunale alla scuola con una lettera indirizzata alla sede territoriale della Uil pubblicata sul sito sindacale.

Per i coinvolgere anche i cittadini, La Uil di Napoli organizzerà una raccolta firme a cura del Comune presso alcuni banchetti nelle strade e piazze principali della città. I luoghi individuati sono: Via Toledo, P.zza del Gesu’ e Via Scarlatti. Hanno aderito la Flc Cgil e la Cisl Scuola. Si potrà firmare domenica 24 marzo dalle 10,00 alle 13,00. L’amministrazione comunale ha già dato la disponibilità per raccogliere le firme anche lunedì 25 dalle ore 10.00 alle ore 13.00 presso il piazzale antistante Palazzo San Giacomo.

Nella lettera alla UIl viene indicata la delibera di Giunta (n. 87 del 14 marzo scorso) con cui il Comune ha aderito all’appello lanciato dal variegato mondo sindacale e dell’associazionismo in nome dell’unità della Repubblica.

La Delibera – è scritto nella lettera – approvata si basa sulla volontà di rigettare le preintese tra il Governo e le regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna in tema di autonomia differenziata sulla materia “istruzione”, ora di competenza legislativa concorrente, denunciando il rischio di diventare spettatori di un processo politico che rischia di avvantaggiare il localismo egoista a danno dei territori più deboli, già fortemente penalizzati dalla crisi economica, e dell’unità del Paese.

Inoltre, è davvero inaccettabile il solo pensare che, a parità di studenti, un istituto del Nord possa ricevere il triplo dei finanziamenti di un istituto del mezzogiorno a causa del differenziale fiscale territoriale!

Scopo dell’adesione all’Appello è favorire la raccolta delle sottoscrizioni da parte della società civile e stimolare un grande ed organico dibattito pubblico che, a partire dal mondo della scuola, coinvolga tutti i soggetti di rappresentanza politica e sociale e tutti i cittadini“.

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