Movimento Nazionale Insegnanti Precari aderisce a manifestazione 18 aprile. Riforma disumana
La manifestazione nazionale della scuola del 18 Aprile in piazza SS Apostoli in Roma, a cui hanno aderito migliaia di insegnanti, ha sancito il dissenso nei confronti del disegno di legge sulla scuola voluto da Renzi, una riforma disumana, antidemocratica, antisociale e anticostituzionale.
La manifestazione nazionale della scuola del 18 Aprile in piazza SS Apostoli in Roma, a cui hanno aderito migliaia di insegnanti, ha sancito il dissenso nei confronti del disegno di legge sulla scuola voluto da Renzi, una riforma disumana, antidemocratica, antisociale e anticostituzionale.
Il grande esercito degli insegnanti non si piega alle ultime dichiarazioni di Renzi e del ministro Giannini, dichiarazioni irrazionali e liberiste.
Renzi ha dichiarato guerra al mondo della scuola, pilotando la riforma verso una scuola privatizzata e capitalistica.
Secondo Renzi gli italiani dovrebbero sostenere lo smantellamento dell’unica scuola pubblica e statale e trasformarla in una azienda, costituita da un capo assoluto (dirigente scolastico) e dai sudditi (insegnanti, Ata e alunni).
Inoltre, Renzi vuole licenziare oltre 100 mila insegnanti precari, quelli storici, inseriti nelle graduatorie d’istituto e rendere “schiavi” gli insegnanti di ruolo, calpestando i diritti contrattuali, la democrazia e la libertà d’insegnamento, previsti dalla Costituzione e il diritto di partecipazione e di voto degli organi collegiali.
Il sistema scolastico Renziano esiste solo negli Stati dove vige la dittatura.
Moltissimi parlamentari appartenenti ai vari gruppi, Movimento 5 Stelle, Lega Nord, Nuovo Centro Destra, Partito Socialista, una parte di Forza Italia, Sinistra Democratica (una parte del PD), Fratelli D’Italia, Gruppo Misto, Sinistra e Libertà e altri, hanno espresso parere favorevole alle nostre battaglie, hanno riconosciuto che il DDL sulla scuola è una riforma scritta velocemente, con molti errori e lacune.
Tutti i parlamentari hanno concordato che in esso sono emersi atti discriminatori, contrari alla giustizia sociale nei confronti degli insegnanti precari delle graduatorie di istituto e di tutta la scuola.
Vogliamo rispondere alle ultime dichirazioni di “guerra” di Renzi e della Giannini nei confronti della manifestazione del 18 aprile: Renzi, Giannini, NOI NON ABBIAMO PAURA!
Siamo una grande forza culturale ed elettorale e difenderemo la scuola con ogni mezzo democratico; abbiamo l’intelligenza, le competenze e i numeri per farlo.
Alle elezioni regionali non voteremo il Partito Democratico guidato da Renzi.
Queste elezioni hanno valore nazionale; rappresenteranno un voto contro il disumano DDL scuola.