Mondo della scuola alla deriva? Ecco perché. Lettera

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 Cristina Donzella – A proposito della Scuola Italiana: si sostituiscono le conoscenze (il Sapere) con le con le competenze (il vago “saper fare”), si introducono griglie e schemi di valutazione sterili e inutili.

Si svilisce l’operato degli insegnanti (quelli dei 3 mesi di vacanza e del pomeriggio libero), concedendo un ridicolo aumento stipendiale.

Si sostituiscono le ore di didattica vera in classe con progetti inconcludenti che di educativo hanno ben poco.

Si aumenta il numero degli alunni per classe secondo il concetto di inclusione, ma si specifica che ognuno deve avere un PDP, un PEI adeguato per i BES o DSA che lo includa prima per escluderlo poi.

I collegi docenti sono diventati delle pletore di ratifica delle decisioni dei Dirigenti Scolastici predisposti ad eseguire lavori di taglio e non di cucito, voluti dalla politica.

Si collocano lavagne multimediali in classi fatiscenti che cadono a pezzi e che non hanno, spesso, neanche i termosifoni funzionanti, per usarle come unico modo per fare lezione e se la LIM per caso non funziona , si scatena il panico, quando invece basterebbe un buon libro di testo.

Per un buon numero di ore si mandano gli studenti a lavorare gratis, anziché farli studiare in classe.

Si sostituisce un serio esame finale per ogni ciclo di istruzione con una farsa, introducendo le 3 buste alla Mike Bongiorno’s way agli orali della maturità e gli inutili quiz dell’INVALSI per valutare la conoscenza nazionale (qui si aprirebbe un lungo capitolo riguardo le pari opportunità date agli studenti del sud e a quelli del nord, tempo pieno e Italia a 2 velocità…).

L’elenco della spesa è completo, ora ci si può lamentare che i ragazzi non sanno scrivere in italiano e che il mondo della scuola è alla deriva.

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