MOIGE: no uso bambini immunodepressi per giustificare coercizione vaccinale

Comunicato MOIGE – Grave usare i bambini immunodepressi per giustificare la coercizione vaccinale ed avviare la caccia all’untore verso i bambini che per varie ragioni culturali, religiose, valoriali e sanitarie non sono stati vaccinati.

Il bambino immunodepresso è in contatto con i medici ospedalieri, il medico pediatra di base, gli infermieri, l’autista dello scuola bus, gli allenatori della palestra, i familiari, tutte categorie che non hanno obbligo vaccinale, che certo non desideriamo isolare e considerare come potenziali untori.

Invece di stimolare la consapevolezza e l’informazione sulla vaccinazione, dando risposte ai dubbiosi, si continua a perseguire erroneamente la scelta della coercizione vaccinale e della criminalizzazione di chi non è vaccinato.
Eppure da anni bambini immunodepressi con virus HIV, ed altre patologia infettive, nel rispetto della privacy sono stati senza problemi inseriti nelle classi, senza creare problemi sanitari.

Da anni lavoriamo per una scuola che sia luogo di inclusione e non discriminazione, con il decreto Lorenzin si rischia di vanificare, tutto il lavoro positivo svolto, con questa caccia vergognosa verso il bambino untore. – ha dichiarato Antonio Affinita direttore generale MOIGE, Movimento Italiano Genitori

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