Mobilità, Nastrini Rossi Pescara: si deroghi al vincolo triennale

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In data odierna, i “Nastrini Rossi Docenti” hanno manifestato in quattro diverse città –  Bari, Napoli, Palermo e Pescara – per rivendicare il loro diritto ad insegnare presso la Regione/Provincia di residenza.

A Pescara, i docenti appartenenti al suddetto movimento si sono suddivisi in quattro gruppi, al fine di simboleggiare le 4 fasi della mobilità (0,A,B e C).

Le due ultime fasi, B e C, quelle cui hanno partecipato i docenti summenzionate, sono quelle che hanno costretto al trasferimento in sedi lontane dalla propria provincia di residenza.

Queste, come apprendiamo dall’Ansa, le parole dei promotori della manifestazione:   “Chiediamo parità di diritti tra gli insegnanti. Noi siamo stati discriminati, siamo l’unico gruppo costretto alla mobilità. Le nostre sedi sono tutte al Nord e saremo bloccati lì per tre anni, quando qui, magari, abbiamo una famiglia e un mutuo da pagare. Siamo persone con un’età media di 40 anni e dieci anni di precariato alle spalle. Si parla di modificare la 107: lo si faccia partendo dalle nostre esigenze, perché la parità dei diritti è venuta meno. Parità di trattamento vuol dire mobilità volontaria”.

La richiesta principale, dunque, è la deroga al vincolo triennale di permanenza nella provincia di assunzione, che permetterebbe ai Nastrini Rossi di presentare domanda di mobilità. Tale richiesta potrebbe essere accolta nel prossimo contratto sulla mobilità, relativamente al quale domani si incontreranno Amministrazione e sindacati.

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