Mobilità. Giannini: qualcuno deve fare il sacrificio di allontanarsi. Più rassicurante Renzi

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E’ questa la risposta del Ministro Giannini alle constestazioni sull’algoritmo della mobilità straordinaria che per l’a.s. 2016/17 ha destinato lontano dalla propria provincia di residenza molti insegnanti, soprattutto della scuola primaria.

La mobilità straordinaria era insita nella legge 107 e come tale il Ministero non ha fatto altro che rispettarla. Le modalità, ha concluso il Ministro, hanno permesso a docenti che si erano trasferiti 10-15 anni fa di rientrare nella propria provincia e questo spiega perchè qualcun altro ha dovuto accettare il trasferimento.

“La mobilità straordinaria – riferisce l’ANSA – è un punto della legge inserito e voluto dal parlamento, che è sovrano, e ha dato una possibilità importante attesa da quegli insegnanti che si erano trasferiti anche 10 – 15 anni fa e sono tornati nelle loro sedi e ora qualcuno dovrà
fare il sacrificio di allontanarsi, in un paese che va dalla Puglia e Sicilia fino alle alpi”.

“E’ quello che molti di noi – ha concluso Giannini – hanno fatto nella loro storia personale”.

Le parole del Ministro potrebbero apparire dure agli occhi di chi contesta il meccanismo con il quale la mobilità straordinari è stata gestita e sembrerebbero presagire una chiusura alla risoluzione del problema in fase di contrattazione con i sindacati. Il tavolo è stato infatti aperto questa settimana, ma il Miur conta di firmare il contratto entro dicembre, in modo da rendere più celeri le operazioni connesse all’avvio del prossimo anno scolastico.

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