Mobilità. Docenti “nastrinirossi” trasferiti dall’algoritmo al Ministro Giannini: fateci rientrare nella nostra terra

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Siamo i “nastrinirossi” i docenti della Puglia, Campania, Abruzzo, Calabria, Basilicata e Sicilia assunti con il piano straordinario de “la Buona scuola”.

Ma prima di essere insegnanti siamo madri, padri, figlie, figli, mogli e mariti appartenenti alla nostra Terra. Regioni in cui migliaia di professionisti il primo settembre scorso sono stati costretti a lasciare le proprie case, gli affetti e le priorie vite.

Lei ora è in Puglia, e con la sua presenza farà sentire lo Stato nella nostra Regione così lontana dalla Capitale. Molti di noi purtroppo, però, a seguito di qualche intoppo nell’algoritmo e di problemi nelle assegnazioni provvisorie non andate come speravamo, si ritrovano confinati in scuole del centro-nord, a svolgere quella professione che abbiamo sognato per anni durante le nostre lunghe gavette da precari nelle graduatorie ad esaurimento provinciali dei nostri comuni di residenza. Noi docenti dei “nastrini rossi”, oggi le consegniamo questo documento perché abbiamo scelto di credere nelle Istituzioni. Abbiamo scelto di affidarci allo Stato. Abbiamo scelto di credere nel merito e nella giustizia. Abbiamo scelto di affidare le nostre vite alla “Buona scuola”. Noi abbiamo partecipato al piano assunzionale, ben consci che quello della domanda di adesione sarebbe stato per noi l’ultimo treno per la stabilità lavorativa, ma de facto, il tanto atteso ruolo a scuola ha reso precarie le nostre vite. Lei oltre ad essere una stimata docente, è anche una madre, le chiediamo come può permettere che un freddo e sterile algoritmo, che nulla a che vedere con le persone, la vita e la ragionevolezza, scegliere del nostro futuro e delle nostre vite?
Lei ora ha il potere di farsi carico delle nostre voci, di noi docenti che hanno fiducia in Lei e nello Stato.
Siamo in migliaia a chiederle una mano d’aiuto.

Le soluzioni sono sotto i suoi occhi. Lei che ha a cuore le sorti della scuola e degli studenti non può lasciare indietro il Centro-Sud che da sempre paga il fio di politiche di governo fatte di tagli.
Lei sa benissimo che i posti dell’organico di diritto e di potenziamento che formano l’organico dell’autonomia delle scuole non sono sufficienti all’ordinario espletamento delle attività negli istituti. E del tutto inadeguati i contingenti dei docenti di sostegno che annualmente devono fare i conti con nuove certificazioni che richiedono la presenza del docente specializzato.

Le notizie apparse sui media lo hanno più volte riportato che anche al Sud c’è penuria di docenti, dimostrando che non siamo troppi, ma troppo pochi!

Quindi, perché cercare di tirare ancora questa “coperta” di docenti da Sud verso il Nord? Se la coperta sarà troppo “tirata” correrà il rischio di diventare un cumulo di brandelli informe e inadeguato a “coprire” al meglio la scuola italiana.

Le stesse scuole, dunque, annualmente chiedono integrazione con elaborazione del c.d. “organico di fatto”, perché finalmente non superare tale odiosa distinzione, tutta politica tra organico di fatto e organico di diritto e derogare al vincolo come è stato già fatto con il salvifico emendamento al comma 108 che in deroga alla legge ha permesso ai più fortunati di rientrare con le assegnazioni provvisorie?

L’organico di fatto realmente richiesto dalle scuole meridionali è capiente, a tal punto da permettere il rientro nelle nostre Regioni.

Obbligarci al trasferimento per coprire i posti dell’organico di diritto, sa benissimo, che ha provocato vasti “vuoti” negli organici necessari al meridione e nelle nostre vite. Con grave nocumento delle famiglie con figli in età scolare che si vedranno assicurare la “copertura” attraverso supplenze da ruoli non professionalizzati e privi dei titoli necessari. La nostra osservazione ha fondamenti oggettivi derivanti dalle continue convocazioni dai provveditorati che vengono continuamente disertati dai docenti delle Gae, i quali evidentemente stanno già lavorando stabilmente dai primi giorni di scuola.

La soluzione, pregiatissimo Ministro, è stata da lei enunciata più volte, non solo, anche il premier Renzi, ed il suo sottosegretario Faraone hanno fatto menzione di questa soluzione. Ma al momento solo promesse. Ed intanto i disagi per le famiglie e per gli istituti diventano emergenze. I posti dell’organico di diritto non corrispondono ai posti di lavoro reali. Queste sono le cattedre su cui noi abbiamo sempre lavorato e sulle quali vogliamo continuare a lavorare. E se ancora c’è chi sostiene che dobbiamo partire perché non ci sono posti al Sud, sa di raccontare una verità parziale.

L’esempio? Il “concorsone”.
Perché, se non ci sono le cattedre per noi, bandirle?
Un ulteriore dato, documentato e verificabile, che riguarda l’attribuzione del “tempo pieno”: le risorse totalmente sbilanciate a sfavore del Sud: secondo i dati forniti dal Ministero, il tempo pieno viene concesso quasi esclusivamente al Nord. In Lombardia, ad esempio, le classi che ne usufruiscono sono il 48%, nel Lazio, il 52,8%, contro il 15,8% della Puglia ed il 7,2% della Sicilia. Confrontando i dati delle singole province, i numeri sono ancora più allarmanti: a Milano si arriva al 90,4% contro il 4,5% rilevato a Palermo.

“Classi pollaio”: un’immagine evocativa che rende bene l’idea di quello che dovrebbe descrivere. Nonostante esse siano fuorilegge, rappresentano, nel meridione non una eccezione ma la regola. Con le numerose richieste di sdoppiamento delle classi provenienti da migliaia di scuole meridionali che rimangono inutili grida nel deserto. La situazione è ancora più drammatica nelle classi frequentate da alunni con disabilità, per le quali la normativa prevede che non possano superare i 20 studenti, vincolo che le scuole di tutto il Meridione attualmente non rispettano, non potendolo fare.

Alla luce di questi dati, che sono verificabili ed oggettivi, confidiamo in un aiuto da parte Sua.

Vogliamo continuare a credere nello Stato che lei rappresenta fatta di tutela dei diritti a sostegno delle due principali agenzie educative: la Scuola e la Famiglia.
Distinti saluti.

Nastrinirossidocenti
Francesca Marsico Puglia
Francesca Carusi Abruzzo
Anna Chianese Campania
Brigida Giurintano Sicilia
Magda Dalessandri Gulfo Basilicata
Rosita Cerardi Calabria

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