Mobilità, ancora una ordinanza di trasferimento interprovinciale per assistere il familiare con legge 104

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comunicato – Il Tribunale di Castrovillari riconosce il diritto per assistenza al familiare  disabile L. 104/92 nei trasferimenti interprovinciali.

Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Castrovillari (CS), con propria ordinanza, accoglie il ricorso proposto dalla docente A.A. iscritta al sindacato SAB, rappresentata e difesa in giudizio dall’ Avv. Vincenzo Maradei del foro di Castrovillari, ordinando e disponendo il trasferimento  dalla provincia di Taranto a quella di Cosenza.

La docente, a seguito delle operazioni di mobilità per l’anno scolastico 2019/20, non otteneva trasferimento dalla provincia di Taranto a quella di Cosenza per il mancato riconoscimento della precedenza L.104/92, come referente unica di familiare con disabilità, in quanto il CCNI per il triennio 2019/2022, all’art. 13, punto IV, comma 9, dispone testualmente: “Il figlio che assiste il genitore in situazione di gravità ha diritto di usufruire della precedenza tra province diverse esclusivamente nelle operazioni di assegnazione provvisoria, fermo restando il diritto a presentare la domanda di mobilità”.

Successivamente, la docente poneva ricorso al giudice del lavoro di Castrovillari (CS). chiedendo il rispetto della Legge n. 104/92 che rappresenta il Presidio Normativo di fondamentale importanza per tutti coloro che vivono la disabilità, sia personalmente sia in qualità di familiare di soggetto disabile.

Il Giudice osserva anzitutto, in termini generali, come la tutela di cui alla Legge n. 104/92, ha come finalità quella di consentire al disabile di superare gli ostacoli e le difficoltà connesse allo status di disabilità per permetterne e favorirne l’integrazione sia a livello sociale che lavorativo.

Ciò risponde al superiore precetto di rango costituzionale, dettato dall’art. 3 della Costituzione e che si può tradurre nel PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA.

Senza alcun dubbio la Costituzione nel “rimuovere gli ostacoli“ intende conferire un chiaro indirizzo legislativo di valenza superiore ad un CCNI, in quanto attuativo di un principio fondamentale posto dalla nostra Carta onde evitare situazioni penalizzanti per certe categorie di cittadini.

Questa è solo una delle sempre più frequenti decisioni che i giudici del lavoro stanno assumendo sulla questione per dare dignità di fatto e sostanziale ad un principio costituzionale e, pertanto, non si comprende come sia possibile che la Contrattazione Collettiva continui a riproporre tale inspiegabile ed immotivato LIMITE al riconoscimento di un DIRITTO di fondamentale importanza per la vita di moltissimi docenti e dei loro familiari.

Il SAB si ritiene ampiamente soddisfatto di tale ulteriore decisione di un Tribunale che sancisce il rispetto di una legge costituzionale che è superiore ad un CCNI riaffermando la vittoria della ragione sull’irrazionalità.

F.to Prof. Giovanni Fiorentino
Segretario Generale SAB”

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