Mobilità professionale interprovinciale per assunti in ruolo dal 1° settembre 2011. OK in tutte le province, negata in Sardegna

Di Lalla
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Lalla – Le operazioni di mobilità dei docenti (manca solo il II grado) sono state la prova del nove per tastare le possibilità della legge che ha stabilito il vincolo quinquennale di permanenza nella provincia di immissione in ruolo per coloro che sono stati assunti a partire dal 1° settembre. Ci risulta che sia stata concessa la mobilità professionale (passaggio di ruolo e/o di cattedra), con eccezione delle province della Sardegna.

Lalla – Le operazioni di mobilità dei docenti (manca solo il II grado) sono state la prova del nove per tastare le possibilità della legge che ha stabilito il vincolo quinquennale di permanenza nella provincia di immissione in ruolo per coloro che sono stati assunti a partire dal 1° settembre. Ci risulta che sia stata concessa la mobilità professionale (passaggio di ruolo e/o di cattedra), con eccezione delle province della Sardegna.

L’art. 9 comma 21 della legge n. 106/11 afferma infatti che "il personale docente, assunto a tempo indeterminato dopo l’entrata in vigore della legge, nell’anno scolastico 2011/12 o successivi, non può partecipare ai trasferimenti per altra provincia per un quinquennio a far data dalla decorrenza giuridica della nomina in ruolo"

E’ chiaro quindi che il trasferimento interprovinciale, per la stessa classe di concorso, non può essere richiesto (a meno che non si faccia parte delle categorie escluse dal vincolo) nel limite dei 5 anni imposto dalla legge.

Ma la normativa non fa cenno alla richiesta di mobilità professionale (passaggio di cattedra e/o di ruolo), richiedibile anche in ambito interprovinciale. E infatti i docenti interessati e con i requisiti utili, nella domanda di mobilità per l’a.s. 2013/14 hanno avanzato richiesto passaggio di ruolo e/o di cattedra, e laddove c’è stata la disponibilità del posto, hanno ottenuto il trasferimento.

Si distinguono in questo panorama le province della Sardegna, che hanno negato l’accoglimento delle domande.

Un gruppo di insegnanti ci scrive, considerando la decisione lesiva dei propri diritti, in quanto contrastante con quanto stabilito nel resto d’Italia "Questo perché i vari funzionari degli uffici scolastici sardi hanno assunto capacità quasi telepatiche, nonostante la normativa sulla mobilità fosse CHIARISSIMA… da cui si evince che la mobilità professionale rimane libera da vincoli temporali, come sempre stata… i vari funzionari hanno captato e intuito che la volontà del legislatore fosse quella di punire i migranti e quindi bloccare pure la mobilità professionale anche quando una norma scritta non lo prevede, ma lo prevede solo un’interpretazione di pensiero! Siamo veramente allibiti da tutto ciò… ci costringono, con il sorriso tra le labbra, ad attivare un contenzioso, tanto alla fine pagherà pantalone e non loro con le loro tasche. Semplicemente VERGOGNA. 
Un gruppo di insegnanti ingabbiati nella TERZA Repubblica, dopo San Marino e Vaticano, su territorio italiano."

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