Mobilità fase A: come funzionano punteggio e preferenze. Perché non sempre si ottiene la scuola desiderata

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Con la pubblicazione dei movimenti relativi alla scuola Secondaria II grado si è conclusa la fase A della mobilità che ha coinvolto i docenti assunti entro l’a.s. 2014/15 e i docenti neo-immessi nelle fasi 0 e A.

Con la pubblicazione dei movimenti relativi alla scuola Secondaria II grado si è conclusa la fase A della mobilità che ha coinvolto i docenti assunti entro l’a.s. 2014/15 e i docenti neo-immessi nelle fasi 0 e A.

Nella fase A i docenti hanno partecipato alla mobilità nella provincia di titolarità e hanno acquisito titolarità su scuola.

I trasferimenti disposti non sempre hanno suscitato soddisfazione nei docenti coinvolti in relazione alla scuola assegnata.

Non sempre le domande di trasferimento sono state soddisfatte, con notevole delusione da parte dei docenti.

Sono tante le richieste di chiarimento che arrivano in redazione da parte di docenti che ritengono di aver subito un’ingiustizia in relazione alla sede assegnata o non assegnata alla quale ambivano.

Questo è il quesito che riassume buona parte di quelli arrivati alla redazione di OrizzonteScuola:

Malgrado il mio punteggio più elevato, la scuola da me richiesta tra le prime preferenze è stata assegnata ad un altro docente con punteggio inferiore. Non spettava a me considerando che siamo ambedue nella fase A, io nella fase provinciale e il collega nella fase comunale? Possibile che il punteggio non conti niente?

Questo quesito sintetizza le principali richieste di chiarimento poste dai docenti, richieste che meritano una risposta chiarificatrice.

Il punteggio spettante al docente per il trasferimento è sicuramente importante nella fase di valutazione della domanda e incide sulla possibilità che questa venga soddisfatta.

A parità di precedenze, infatti, prevale l’istanza del docente con punteggio maggiore.

A parità di precedenze e punteggio prevale la maggiore anzianità anagrafica.

Tutto ciò, però, è valido all’interno della stessa fase dei movimenti.

La fase A comprende tre sottofasi:

1 – sottofase 1A comunale che riguarda i docenti che partecipano ai trasferimenti nel comune di titolarità

2 – sottofase 2A provinciale che riguarda i docenti che partecipano ai trasferimenti nella provincia di titolarità

3 – sottofase 3A che riguarda i docenti che partecipano ai passaggi di cattedra e di ruolo nella provincia di titolarità.

I movimenti vengono disposti, quindi, seguendo un preciso ordine. Prima vengono valutate le domande relative alla sottofase comunale (1A), conclusa questa fase vengono esaminate le richieste relative alla sottofase provinciale (2A) e infine, conclusa la valutazione delle istanze di trasferimento sia in ambito comunale che provinciale, si prendono in esame le domande di mobilità professionale, sempre in ambito provinciale, della sottofase 3A.

Il punteggio è, quindi, determinante all’interno di ogni sottofase e non possono esserci interferenze tra sottofasi diverse.

E’ regolare, pertanto, che venga soddisfatta prima la richiesta di un docente che partecipa alla fase comunale (1A) e che viene trasferito nella scuola X anche se questa scuola è stata richiesta da un altro docente con punteggio maggiore, ma che partecipa alla fase provinciale (2A) e, quindi, successiva.

Questa è “l’ingiustizia” che lamentano molti docenti e per la quale chiedono chiarimenti a OrizzonteScuola con la speranza di poter avere informazioni utili per poter fare ricorso e per ottenere la scuola ambita eliminando in tal modo “l’ingiustizia subita”.

E’ utile ribadire, quindi, che non si tratta di ingiustizia, ma di regolare applicazione della normativa, così come stabilito dettagliatamente nell’Allegato 1 del CCNI 2016/17 dove viene indicato l’ordine delle operazioni nei trasferimenti e nei passaggi. Nel succitato allegato viene esplicitata la sequenza operativa dei movimenti e l’ordine con il quale vengono disposti relativamente alle diverse fasi (Fase A – B – C e D).

L’analisi accurata della sequenza operativa può essere di ulteriore aiuto ai docenti insoddisfatti, che nutrono ancora dei dubbi, per i quali l’attenta lettura dell’Allegato 1 potrà rappresentare una conferma della risposta che OrizzonteScuola ha fornito con il presente articolo

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