Ministro Bussetti, non finte scuse ma un atto di coraggio sulla scuola. Lettera

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Mario Bocola – La caduta di stile del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, ha creato un’ondata di sdegno nel mondo della scuola che ha ancora di più acuito le divisioni ed i contrasti che affliggono il mondo dell’istruzione.

Invece di far sì che il lavoro dei docenti riacquisti quella considerazione sociale che ormai ha smarrito, quelle parole pronunciate da un Ministro della Repubblica che ha giurato fedeltà davanti al Capo dello Stato, in occasione del giuramento de4l Governo Conte, rappresentano l’emblema di come la scuola del Sud non sia considerata.

Eppure è proprio la scuola del Sud, la forza trainante del Mezzogiorno d’Italia, di quei docenti che quotidianamente cercano con grande forza d’animo di riscattarsi.

L’ulteriore passo verso la regionalizzazione rappresenta un ulteriore “schiaffo” alla scuola italiana che creerà divisioni ancora più nette e più profonde tra il Nord e il Sud dell’Italia.

Aleggia una forte voglia di secessione, di frattura tra le due Italie: una di serie A e l’altra di serie B.

Ricordiamo al Ministro Bussetti che l’Italia è una e indivisibile e che lo scellerato progetto della regionalizzazione è strada che non porta a sanare e chiudere i “vecchi” e antichi “rancori” sfociati nella questione meridionale. Non bastano, ovviamente, le “finte” scuse pubbliche: c’è solo bisogno di un atto di coraggio!

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