Insegnante di sostegno morsa dall’alunno. Claudia Pepe: lavoro usurante, subiamo ingiurie, calci, morsi. I corsi di specializzazione non ti preparano

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Un lungo post dell’insegnante Claudia Pepe, “insegnante di sostegno e non per caso, non per occupare un posto vuoto, bensì per scelta” è dedicato ad una delle immagini che in questi ultimi giorni che in questi ultimi giorni più hanno colpito l’attenzione nei gruppi Facebook in cui gli insegnanti si scambiano informazioni, pareri, normativa, o si confrontano su metodologie didattiche e strategie di insegnamento.

Ad essere sotto accusa sono anche i corsi di preparazione all’insegnamento

Voglio che tutte noi insegnanti di sostegno – scrive l’insegnante – lottassimo per lavorare in sicurezza come per ogni lavoratore. È all’ordine del giorno di insegnanti di sostegno che riportano fratture, distorsioni, traumi cranici, calci e sofferenze fisiche. Ma questo non è colpa dei ragazzi con cui lavoriamo.

Il problema esiste, è grave e non siamo più disposti a tappare le falle di uno Stato che ci lascia soli, assieme alle famiglie, a gestire situazioni che necessiterebbero di investimenti e figure professionali idonee.

Abbiamo studiato, abbiamo superato corsi di specializzazione nelle varie Università (e anche qui potremmo scrivere libri sull’impostazione che danno i grandi atenei), abbiamo macinato centinaia di libri, dato esami difficilissimi. Tutta teoria, perché nessuno mai ci ha spiegato come comportarci sul campo. Nessuno mai di quei grandi professori, oltre a farci leggere i loro libri, ci ha mai spiegato come ci si deve comportare quando un bimbo ha una crisi psicogena, o quando ragazzi con deficit medio gravi con disturbi oppositivi provocatori incominciano a lanciarsi contro di te, sugli spigoli dei tavoli, a prenderti per la gola, oppure a darti calci sulla schiena.”

Leggi il post sul blog www.claudiapepe.it

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