Italia in “deficit di meritocrazia” anche nel sistema educativo. Si prediligono appartenenza e relazioni

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Il Forum della Meritocrazia è un’Associazione no-profit, fondata nel 2011 per promuovere in Italia “l’eguaglianza delle opportunità e il riconoscimento dei meriti individuali”.

Il Forum ha pubblicato, come riferisce l’agenzia LaPresse, il rapporto denominato Meritometro, che per il quarto anno di fila vede l’Italia ancora ultima in classifica riguardo al Merito.

Il Meritometro, infatti, si pone la finalità di misurare quantitativamente lo “stato del merito” in un Paese.

Criteri

Al fine di individuare le condizioni del “merito” nei vari Paesi, si prendono a riferimento 7 elementi fondamentali quali:

  1. libertà;
  2. pari opportunità;
  3. qualità del sistema educativo;
  4. attrattività per i talenti;
  5. regole;
  6. trasparenza;
  7. mobilità sociale.

Dai dati emerge chiaramente che i paesi con un sistema di regole chiaro e trasparente, garantiscono pari opportunità in ambito economico e sociale, incrementando conseguentemente il proprio livello di meritocrazia.

Classifica

La classifica vede nei primi posti i Paesi del Nord Europa, mentre l’Italia si colloca all’ultimo posto.

Nello specifico:

  1. paesi scandinavi (Finlandia, Norvegia, Danimarca, Svezia) con performance superiori ai 60 punti,;
  2. paesi virtuosi (Olanda, Germania, Gran Bretagna, Austria e Francia), con punteggi tra i 40 e i 50 punti;
  3. paesi in “deficit di meritocrazia” (Polonia, Spagna e Italia), con punteggi al di sotto dei 40 punti.

Situazione italiana 2018

L’Italia, come suddetto, si colloca all’ultimo posto della classifica stilata dal Forum della Meritocrazia: 43 punti ci separano dalla Finlandia (la prima in classifica); 9 dalla dalla Spagna (che si trova in penultima posizione).

Il nostro Paese presentano dei ritardi maggiori, rispetto agli altri Paesi europei, in merito a libertà, regole, trasparenza e soprattutto nell’ambito del sistema educativo. Al riguardo, si ricordano gli alti tassi di abbandono scolastico e il tasso di educazione terziaria.

I ritardi sopra citati ostacolano l’accesso al mercato del lavoro.

Tutti i dati relativi gli indicatori sopra riportati, dunque, sono negativi eccetto quello riguardante  trasparenza e regole, in leggero miglioramento.

Giorgio Negli, curatore dell’indagine, ha così commentato:

“La cultura in Italia penalizza la valorizzazione del merito e delle competenze a vantaggio di altri meccanismi di promozione sociale, come l’appartenenza e le relazioni”.

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