Mensa scolastica, TAR contro Cassazione: sì a panino da casa

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Mensa scolastica: pasto da casa 2 – refezione scolastica 1. Non si tratta di una sfida tra squadre di calcio ma tra giudici, dopo l’ultima ordinanza del TAR Lazio che ha riconosciuto il diritto delle famiglie a far portare ai figli, che scelgono il tempo “mensa”, il pasto da caso.

Sentenza Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 5156 del 3 settembre 2018, dando ragione alla Corte d’Appello di Torino, ha riconosciuto il diritto soggettivo, di rango costituzionale, all’autorefezione dei minori in orario curricolare (tempo mensa e dopo mensa), legittima alternativa al servizio oneroso di ristorazione collettiva comunale, nel rispetto dell’articolo 34 della Costituzione.

Sentenza Cassazione

La Cassazione sezioni unite, con sentenza emanata nel mese di luglio 2019, ha ribaltato quanto stabilito dal Consiglio di Stato, ritenendo che “La gestione del servizio mensa rientra nell’autonomia organizzativa delle istituzioni scolastiche di primo e secondo grado in attuazione dei principi di buon andamento della pubblica amministrazione.

E ancora: “L’introduzione di vari e differenziati pasti domestici nei locali scolastici inficia il diritto degli alunni e dei genitori alla piena attuazione egualitaria del progetto formativo comprensivo del servizio mensa”.

Secondo i giudici, portare il pasto domestico potrebbe configurarsi come violazione dei principi di uguaglianza e di non discriminazione, a seconda delle condizioni economiche delle famiglie, e del diritto alla salute per i rischi igienico-sanitari che il predetto pasto porta con sé.

L’unica possibilità che le famiglie hanno è quella di poter portare i figli a casa e riportarli a scuola dopo pranzo.

TAR Lazio

Il TAR Lazio, come riferisce “Il Fatto Quotidiano“, richiamando la succitata sentenza del Consiglio di Stato, ribalta la sentenza della Cassazione e “condanna la scuola ad adottare, senza ritardo, tutte le misure e gli accorgimenti di Legge atti a disciplinare la coesistenza nel medesimo refettorio, di pasti di preparazione domestica e di pasti forniti dalla ditta comunale di ristorazione collettiva”.

Il TAR, nello specifico, ha emanato un’ordinanza con cui sospende il regolamento della scuola primaria di Albano Laziale che non permette alle famiglie di far portare ai bambini il pasto “al sacco”.

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