Maestri Cattolici. La scuola non è una spesa, è il futuro del Paese

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GB – Il Presidente nazionale dell’Associazione italiana Maestri Cattolici (AIMC), Giuseppe Desideri, ha aperto i lavori del XX Congresso nazionale dal titolo ‘Salviamo la scuola. L’impegno di tutti per il futuro del Paese’ in corso a Roma fino a domenica 5 gennaio con la proclamazione del nuovo Consiglio nazionale, che eleggera’ il presidente nazionale, e la partecipazione di oltre 300 Maestri Cattolici all’Angelus di Papa Francesco.

GB – Il Presidente nazionale dell’Associazione italiana Maestri Cattolici (AIMC), Giuseppe Desideri, ha aperto i lavori del XX Congresso nazionale dal titolo ‘Salviamo la scuola. L’impegno di tutti per il futuro del Paese’ in corso a Roma fino a domenica 5 gennaio con la proclamazione del nuovo Consiglio nazionale, che eleggera’ il presidente nazionale, e la partecipazione di oltre 300 Maestri Cattolici all’Angelus di Papa Francesco.

”Se un alunno è un costo allora il Paese non ha futuro. Abbiamo vissuto troppi anni in cui la scuola era rappresentata come un capitolo di spesa: ogni sforzo era destinato a come diminuire il costo di un bambino” questa è la sua denuncia.

I Maestri Cattolici, ha proseguito il Presidente, vogliono ”riportare la scuola all’attenzione di chi decide” e soprattutto chiedono un ”cambio di prospettiva: valorizzare l’alunno non come un costo ma come un motore di sviluppo”.

 ”L’educazione – ha proseguito Desideri – ha un ruolo nel Paese. I bambini, gli studenti e gli alunni devono stare al centro” per questo ”abbiamo sempre rivendicato l’attenzione all’alunno”. Se gli studenti sono in prima linea, i docenti devono essere maggiormente responsabilizzati a partire dalla valutazione: ”Abbiamo chiesto che la scuola sia valutata – ha precisato Desideri – ma i criteri vanno condivisi. I protocolli devono essere chiari e presentati prima poiche’ ogni errore si ripercuote sulla valutazione. C’e’ paura della valutazione perche’ ci sono processi non trasparenti”.

 La ”professione e la professionalità” dei Maestri Cattolici sono ”al servizio del Paese. Per noi essere docenti e credenti è la stessa cosa. La dimensione dell’essere credenti è fondante, ed essere professionisti ha un significato arricchito dall’essere cattolici. Siamo un’ associazione italiana e il nostro ruolo è speso per il Paese. Noi crediamo nella scuola e nell’Italia e questi sono i nostri fondamenti”.

 Prima della relazione del Presidente nazionale oltre 300 docenti hanno partecipato alla messa inaugurale celebrata da Don Salvatore Currò, assistente nazionale dell’AIMC: ”Il titolo del Congresso – ha detto Don Salvatore nell’omelia – ci spinge a fare memoria ma guardando in avanti. Questo è un atteggiamento vincente. Oggi c’è tanta crisi ma ci sono anche segni di speranza. Dobbiamo sentirci costruttori di futuro. E’ un tempo in cui siamo chiamati ad essere portatori di speranza. Per salvare la scuola bisogna ripartire dal rapporto con i ragazzi ma anche con i colleghi docenti poiché il rinnovamento parte dal basso e dal concreto. Siamo in una società in cui si cercano subito i risultati ma è necessario lavorare sulla lunga distanza. La società non si salva dall’alto ma dal basso e soprattutto finché c’e’ qualcuno che fa educazione. La crisi economica e sociale si risolve, infatti, ripartendo dalla sfera educativa”.

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