Maestre “salvate”, le colleghe laureate o nelle graduatorie: Governo aggira sentenza

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Il giorno 2 Luglio 2018 si è scritta una brutta pagina della storia della scuola pubblica Italiana e del precariato.

Il Governo, quello che sostiene essere “del cambiamento”, ha mostrato la sua vera faccia, le sue intenzioni, il suo indirizzo, ossia quello di privilegiare i furbi, l’illegalità, la scorrettezza, mortificando il Merito nella scuola Pubblica.

Luigi Di Maio in un video, ha annunciato con una faccia radiosa, che i “laureati magistrali” sono stati “salvati”, senza sapere neppure di cosa stesse parlando, non considerando che un’altra platea di docenti meritevoli, veniva mortificata, ingannata, calpestata.

Vorremmo dire al “caro” Di Maio, che questi docenti precari non sono “Laureati” ma sono persone che con un solo diploma, con l’aiuto dei sindacati “ricorsifici”, hanno trovato il modo furbo di aggirare leggi e regolamenti, dal momento che non sono mai riusciti a superare nè un concorso, né una laurea, né un corso abilitante, inserendosi illegittimamente in una graduatoria di docenti che al contrario erano provvisti di questi requisiti e che attendevano il ruolo rispettosamente e correttamente in fila, prima di essere scavalcati selvaggiamente e scorrettamente.

Questa storia ha comportato una vera e propria lotta tra poveri, fino a quando la legge, con la Sentenza della Plenaria nel dicembre 2017 ha messo un punto, ripristinando la giustizia e ribadendo che con un solo diploma non si può entrare in ruolo nella scuola Pubblica.

Ma a quanto pare una Sentenza può essere aggirata quando si vuole, quando il merito non conta, quando contano solo i consensi che si possono ottenere politicamente, quando le regole valgono meno della carta straccia, quando la GIUSTIZIA viene uccisa. GIUSTIZIA

Rosa Natale

GRUPPO PRECARI STORICI GAE

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