Madre denuncia discriminazione verso figlio disabile, preside si difende

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“Nella scuola che frequenta, mio figlio è stato recentemente oggetto di una grave forma di discriminazione. La sua classe è stata coinvolta in un progetto di nuoto in piscina.

Nella scuola hanno distribuito gli avvisi, gli alunni hanno pagato il bonifico per l’istruzione, hanno portato le ricevute, è stato organizzato il corso. E mio figlio non è mai stato avvisato. L’ho scoperto per caso, recandomi a scuola per una riunione”.

Inizia così la lettera, inviata al dirigente scolastico, e scritta dalla mamma di uno studente di 18 anni, disabile che frequenta l’ultimo anno di un liceo di Lucera. La donna preferisce non divulgare il nome dell’istituto scolastico frequentato dal figlio per tutelarlo.

“Mio figlio – racconta la mamma – frequenta l’ultimo anno delle superiori, studia pianoforte da 8 anni e ha naturale talento musicale. Adora Celentano e Al Bano, suona e canta tutti i loro brani. Mio figlio è un provetto nuotatore, pratica tutti gli stili e al mare si diverte tantissimo. Pratica anche equitazione, ha vinto dei premi in alcune gare nazionali. Mio figlio è un ragazzo vivace, educato, sensibile, innamorato della vita, amico di tutti”. Secondo la donna al figlio non è stata data neppure la possibilità di scegliere di partecipare al corso di nuoto. Mio figlio è affetto da un disturbo neuro-motorio che lo rende poco consapevole del pericolo, unito ad una difficoltà di linguaggio. “Noi come famiglia avremo trovato sicuramente il modo per far partecipare nostro figlio al progetto, ma questa possibilità ci è stata negata a priori. Come madre sono stanca. Stanca di elemosinare come favori quelli che anche per mio figlio sono diritti”.

“Non c’è stata alcuna discriminazione. Faccio l’educatore di mestiere quindi il mio compito è tutelare gli studenti”. È quanto afferma il dirigente scolastico del liceo di Lucera, istituto frequentato dal ragazzo disabile a cui sarebbe stata negata la possibilità di frequentare un corso di nuoto organizzato dallo stesso liceo.

“Il 30 ottobre scorso – racconta il dirigente scolastico – si è tenuta una riunione del nucleo preposto all’organizzazione della vita scolastica dei ragazzi portatori di handicap. A questa riunione erano presenti i genitori dei ragazzi affetti da disabilità, lo psicologo dell’Asl e il coordinatore dei professori di sostegno. Nel corso dell’incontro si fa presente ai genitori la volontà di voler organizzare da parte della scuola di un corso di nuoto”.

“La mamma – aggiunge il dirigente scolastico – ci risponde che non era interessata a questa attività. A quel punto, da prassi, l’insegnante di sostegno comunica al professore di educazione fisica la non disponibilità dello studente a partecipare al corso di nuoto”. Il 6 novembre scorso intanto, si è tenuta la prima lezione del corso. “Contestualmente – precisa il dirigente – ho ricevuto una mail contenete la lettera aperta di denuncia scritta dalla mamma. Dopo aver avuto il consenso dal professore di educazione per poter inserire un ulteriore ragazzo al corso di nuoto, ho convocato una riunione invitando a partecipare la mamma dello studente e il coordinatore degli insegnati di sostegno, ma la donna per impegni personali ha disertato la riunione”.

Lo stesso giorno il preside ha poi ricevuto la lettera aperta anche tramite raccomandata. “La nostra – conclude il dirigente scolastico – è una scuola inclusiva che ha ottenuto il massimo dei voti dal ministero per quello che viene fatto per i ragazzi disabili”.

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