M5S: Crescita stipendi docenti inferiore a quella degli operai, ridurre stipendi top manager. Zanettin (PdL) avanza dubbi sulla costituzionalità blocco

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red – Continua il dibattito in sede di Commissioni sul blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici. Giorno 28 maggio sono intervenuti i rappresentanti in Commissione affari costituzionali del M5S.

red – Continua il dibattito in sede di Commissioni sul blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici. Giorno 28 maggio sono intervenuti i rappresentanti in Commissione affari costituzionali del M5S.

Provvedimento che, ricordiamo ha incassato il  "No" da parte della VII commissione cultura al Senato. Dubbi sono stati espressi anche da alcuni membri della prima Commissione ed in particolare dal Movimento 5 stelle e da Zanettin del Popolo delle Libertà.

Dubbi sulla validità del provvedimento sono giunti dal Senatore Campanella (M5S) che avrebbe, afferma: "effetti negativi sul buon andamento della pubblica amministrazione". Segnala, inoltre, che il blocco quadriennale della contrattazione è suscettibile di ingenerare un sostanziale impoverimento retributivo a danno della categoria dei pubblici dipendenti, già oggetto di politiche penalizzanti. La compressione dei redditi meno elevati produrrebbe, a suo avviso, notevoli effetti recessivi. In proposito, ritiene opportuno un intervento maggiormente selettivo finalizzato a ridurre in maniera più significativa i redditi dei dirigenti e del top management, nonché l’avvio di un confronto per una revisione delle politiche in atto e il ripristino di un rapporto contrattuale corretto, che ristabilisca un clima di serenità nelle pubbliche amministrazioni.

A dar manforte alle argomentazioni del collega, Crimi che richiama uno studio di alcuni anni fa, realizzato dal ministro Brunetta, che rivela come, nell’analisi delle dinamiche di crescita dello stipendio dei dipendenti pubblici in rapporto al salario degli operai, è possibile evidenziare che, scorporando il solo dato relativo al pubblico impiego, con esclusione quindi del dato relativo alla dirigenza pubblica, il livello di crescita delle retribuzioni appare inferiore a quello dei salari percepiti dagli operai.

Dubbi sono stati espressi anche dal Senatore Zanetti (PdL) il quale ricorda che, nel corso delle audizioni informali, sono emersi alcuni rilievi critici, soprattutto in riferimento agli effetti depressivi ingenerati dal blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali dei pubblici dipendenti. Richiama, inoltre, le censure mosse in riferimento a profili di compatibilità costituzionale evidenziati in alcune recenti sentenze della Consulta. Ricorda, infine, che il Consiglio di Stato ha espresso, sullo schema di regolamento in titolo, osservazioni che, a suo avviso, sarebbe opportuno recepire nel parere della Commissione.

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