La lingua italiana piace ai britannici: è tra le top 10 delle lingue straniere più utili da conoscere

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GB – Uno studio del British Council della settimana scorsa ha collocato la lingua italiana nella top 10 delle lingue più utili da imparare da parte dei britannici.

 
Secondo Vilma de Gasperin, un docente di lingua senior presso l’Università di Oxford, intervistata da una rivista britannica, l’italiano è ancora una lingua utile da conoscere, nonostante la concorrenza delle economie asiatiche e il conseguente crescente interesse verso lingue come il cinese.

GB – Uno studio del British Council della settimana scorsa ha collocato la lingua italiana nella top 10 delle lingue più utili da imparare da parte dei britannici.

 
Secondo Vilma de Gasperin, un docente di lingua senior presso l’Università di Oxford, intervistata da una rivista britannica, l’italiano è ancora una lingua utile da conoscere, nonostante la concorrenza delle economie asiatiche e il conseguente crescente interesse verso lingue come il cinese.

Sebbene il numero di studenti britannici che studiano l’italiano a Oxford non sia calato nè aumentato nel tempo, attestandosi tra il 30 e il 40 per cento degli studenti che studiano lingue straniere, il dato è considerato comunque abbastanza alto ed indica che l’interesse per la nostra lingua non è diminuito.

Aumenta però il numero di studenti che vanno ad Oxford a studiare l’italiano partendo da zero, perché non molte scuole offrono questa possibilità.

Ma quali sono i motivi per cui si studia la lingua italiana? Sembra che sia utile non solo a coloro che continuano con ulteriori studi (di diritto o di altre specializzazioni, nonché master e dottorati in lingue e letteratura), ma anche per trovare lavoro in finanza, in organizzazioni di volontariato, ma soprattutto in società commerciali, per esempio, come consulenti di gestione o analisti.

In alcuni casi, la conoscenza della lingua italiana è indispensabile, per chi va a lavorare in Italia, per avere contatti commerciali nel Paese, per chi vuole entrare nel mondo delle imprese finanziarie o culturali italiane: la nostra economia infatti non è da sottovalutare secondo i britannici.

Ma l’italiano non viene scelto solo per lavoro: piace a molti studenti, perché, a loro dire, fornisce un arricchimento infinito, sia personale che culturale.

Per conoscere l’Italia, quindi non si può trascurare la conoscenza della lingua, che ha una storia estremamente ricca, al fine di apprezzare la cultura, la letteratura e la società di oggi.
Lo diceva già Giuseppe Baretti, un critico letterario nato a Torino nel 1719  e morto a Londra nel 1789, affermando che" parlare di un paese senza prima sapere la sua lingua è come fare la zuppa in un cestino": pertanto chiunque voglia avere forti legami con l’Italia e la sua cultura, la storia e la società, non può farlo senza conoscere l’italiano.

Secondo De Gasperin, neanche in futuro si perderà interesse nei confronti della nostra lingua, nonostante lo studio di lingue come cinese e arabo sia destinato ad aumentare, proprio perché la scelta di studiare italiano è anche molto legata a fattori intrinseci alla lingua (è una bella lingua, e la sua struttura  affascina e incanta), oltre ai tanti motivi culturali o commerciali.

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