Licenziamento statali, le reazioni dei sindacati

Di Lalla
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red – Il Ministro Fornero ha detto "Quello dei dipendenti pubblici non è un mercato perché le regole sono diverse, ma auspico che qualcosa di simile a quello che abbiamo fatto per i dipendenti privati relativamente alla possibilità di licenziare sia inserito nella delega al ddl anche per i dipendenti pubblici". I comunicati in redazione.

red – Il Ministro Fornero ha detto "Quello dei dipendenti pubblici non è un mercato perché le regole sono diverse, ma auspico che qualcosa di simile a quello che abbiamo fatto per i dipendenti privati relativamente alla possibilità di licenziare sia inserito nella delega al ddl anche per i dipendenti pubblici". I comunicati in redazione.

Comunicato stampa di Giovanni Faverin (Cisl Fp) e Francesco Scrima (Cisl Scuola): Dichiarazioni di Fornero inopportune e fuorvianti

Davvero inopportune e fuorvianti le dichiarazioni del ministro Fornero, che con fervore degno di miglior causa si augura di veder crescere la possibilità di licenziare i lavoratori pubblici. Inopportune perché intervengono a pochi giorni dalla positiva conclusione di un’intesa fra il Governo (di cui crediamo anche la Fornero faccia parte) e i sindacati, avente per obiettivo proprio la crescita di qualità dei pubblici servizi, mettendo al centro produttività e merito.

E’ un’intesa che dovrebbe essere valorizzata prima di tutto da chi, come il Governo, l’ha sottoscritta: non ci pare che le dichiarazioni del ministro Fornero vadano in questa direzione.

Fuorvianti, perché accreditano l’idea che nel pubblico impiego non esista la possibilità di licenziamento, che la normativa già prevede in termini chiari, nascondendo invece il fatto che da anni l’area del lavoro pubblico è stata oggetto di una drastica riduzione.

Fatichiamo a comprendere le ragioni di un intervento così fuori luogo, proprio nel momento in cui il lavoro che manca dovrebbe rappresentare la prima e fondamentale preoccupazione di un ministro del welfare. E’ soprattutto urgente che si chiarisca, al più presto, quale sia la linea del governo in tema di lavoro pubblico: se quella dell’intesa sottoscritta l’11 maggio scorso, o quella inutilmente acre che traspare dalle dichiarazioni del ministro Fornero, che certo non favoriscono un positivo avvio del percorso di rinnovamento indicato dall’intesa, nè aiutano a stabilire l’indispensabile clima di convergenza e impegno di tutte le parti.

Ufficio Stampa Anief: "Fornero pensi a premiare merito, non a licenziare ‘Perché non fa proposte su come valorizzare professionalità o eliminare sprechi?’

“Il Ministro Fornero dovrebbe concentrarsi su come premiare il buon andamento della pubblica amministrazione italiana e non sulla ricerca spasmodica di modalità più restrittive per licenziare i suoi dipendenti”. Così il Presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, risponde alle parole del Ministro pronunciate oggi davanti agli studenti della facoltà di Economia dell’università di Torino.

“Fornero forse non sa o fa finta di non sapere – sottolinea il Presidente dell’Anief – che i dipendenti pubblici rispetto ai colleghi che operano nel privato si trovano in una evidente situazione di svantaggio: dallo stesso Governo in carica, ad esempio, non hanno ottenuto alcuna ‘finestra’ sulle pensioni. Inoltre continuano a subire la trattenuta del 2,5% per l’accantonamento del Tfr, mentre nelle aziende private questo è interamente a carico del datore di lavoro”.

Secondo il rappresentante del giovane sindacato, inoltre, non si capisce quale restrizione ulteriore si possa attuare visto che già dal 2001 i dipendenti delle pubbliche amministrazioni possono essere licenziati per motivi legittimi: “ci saremmo aspettati – continua Pacifico – delle proposte su come finanziare i servizi per l’utenza oppure valorizzare le professionalità esistenti o su come eliminare gli sprechi di consulenze e deleghe (spesso non solo inutili ma anche clientelari). Perché solo investendo seriamente nella macchina pubblica si può ridare fiducia a tutti i lavoratori dello Stato”.

Licenziamenti facili, ossessione del Ministro Fornero

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

L’ossessione del Ministro Fornero è quella di rendere i licenziamenti più facili nei settori pubblici e privati.
Mentre nel Paese è aperta una drammatica crisi occupazionale, i salari perdono potere d’acquisto, i contratti pubblici sono bloccati e aumentano le tasse per lavoratori e pensionati, il Ministro Fornero pensa solo a come licenziare.

I lavoratori pubblici e privati sapranno difendere con le lotte il tentativo di smantellare i diritti di civiltà a partire dall’art. 18. Vorrei ricordare che è stata sottoscritta una intesa sul lavoro pubblico che deve essere integralmente rispettata.

Il Governo Monti è sempre più distante dai problemi, dalle sofferenze e dal disagio sociale. Non esasperi ulteriormente la situazione perché alla fine rischia di essere licenziato dal Paese.

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